La tragica storia dei due romani a bordo del Titanic

A Roma, passeggiando per le vie del centro, è facile imbattersi in targhe commemorative affisse sui muri di antichi palazzi. Raccontano storie di persone e avvenimenti che, pur spesso poco noti, hanno lasciato un segno nella memoria collettiva della città. Una di queste targhe, collocata all’esterno della Casa del Cinema a Villa Borghese, è particolarmente significativa. Ricorda i nomi di due giovani camerieri romani, Roberto Vioni e Roberto Urbini, che persero la vita in una delle più grandi tragedie del XX secolo: il naufragio del Titanic. Il naufragio del Titanic e la presenza italiana a bordo Era la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 quando il Titanic, durante il suo viaggio inaugurale, si schiantò contro un iceberg nelle gelide acque dell’Atlantico, poco a sud di Terranova. La nave, costruita per essere il transatlantico più grande e lussuoso mai realizzato, era salpata da Southampton diretta a New York, con a bordo 2.228 persone tra passeggeri ed equipaggio. Di queste, oltre 1.500 perirono nel naufragio, lasciando un segno indelebile nella storia. Tra i presenti a bordo vi erano anche diversi italiani, per lo più impiegati come lavoratori nei ristoranti e nei servizi di bordo. Tra i 28 italiani che facevano parte del personale del Titanic, due erano romani: Roberto Vioni, 26 anni, e Roberto Urbini, 22 anni. Entrambi lavoravano come camerieri nell’esclusivo ristorante di prima classe “À la Carte”, rinomato per la sua eleganza e la qualità del servizio. Quel ristorante, gestito da Luigi Gatti, un noto ristoratore italiano di Londra, era considerato un simbolo del lusso che caratterizzava il Titanic. I romani Vioni e Urbini: la loro storia I nomi di Roberto Vioni e Roberto Urbini comparvero per la prima volta nella cronaca de Il Messaggero il 18 aprile 1912, nell’elenco delle vittime italiane del naufragio. Anche Il Corriere della Sera riportò la loro storia, sottolineando come i due giovani fossero stati assunti direttamente da Luigi Gatti, responsabile del ristorante di prima classe. Gatti, un importante membro della comunità italiana in Inghilterra, aveva scelto accuratamente i suoi collaboratori, ritenendo che gli italiani fossero i migliori camerieri del mondo. Una delle storie più toccanti emerse su Il Corriere della Sera il 19 aprile 1912 riguarda Roberto Urbini. Il giovane, appena ventiduenne, lasciava una moglie incinta a Roma, la quale si trovava ormai a pochi giorni dal parto. Proprio il giorno del naufragio, la donna diede alla luce il loro bambino, ignara della tragedia che aveva colpito suo marito. I familiari, infatti, le avevano nascosto l’accaduto per proteggerla dal dolore in un momento così delicato. Questo particolare rende la storia di Urbini ancora più straziante, evidenziando le conseguenze umane della tragedia al di là dei numeri e delle statistiche. Il Titanic, simbolo di lusso e modernità Il Titanic non era solo un mezzo di trasporto; rappresentava un simbolo di lusso, progresso tecnologico e modernità. Con i suoi 271 metri di lunghezza e 30 metri di larghezza, pesava oltre 60.000 tonnellate, e a bordo offriva ogni comfort immaginabile per l’epoca. Le suite di prima classe erano arredate con sfarzo, i ristoranti offrivano menu di altissima qualità, e la nave era persino dotata di una piscina, una palestra e un bagno turco, innovazioni straordinarie per il 1912. I biglietti di prima classe costavano l’equivalente di circa 16.750 euro di oggi, mentre un passaggio in terza classe era più accessibile, intorno ai 500 euro. Anche il sistema di comunicazione a bordo era all’avanguardia: grazie all’installazione di un radiotelegrafo, il Titanic era in grado di comunicare costantemente con la terraferma, permettendo perfino di inviare ordini di borsa direttamente dalla nave, un’anticipazione della globalizzazione moderna. Il ruolo di Guglielmo Marconi e il salvataggio dei superstiti Uno degli elementi che rese il Titanic un pioniere della modernità fu proprio il radiotelegrafo senza fili, inventato dall’italiano Guglielmo Marconi. Fu attraverso questo strumento che, dopo la collisione con l’iceberg, venne lanciato il primo SOS della storia. Il segnale venne intercettato dalla nave Carpathia, che navigava nella stessa rotta e riuscì a raggiungere il luogo del disastro, salvando i naufraghi ancora vivi. Il ruolo del radiotelegrafo nel salvataggio fu riconosciuto a livello internazionale, tanto che due anni dopo, nel 1914, la prima Conferenza internazionale sulla sicurezza marittima sancì l’obbligo di installare radiotelegrafi su tutte le navi di grandi dimensioni. Come riportato dal Corriere della Sera del 19 aprile 1912, il ministro delle Poste inglese, in un discorso alla Camera dei Comuni, dichiarò che molte vite erano state salvate grazie all’invenzione di Marconi. La tragedia attraverso gli occhi della stampa La notizia del naufragio del Titanic fu seguita con grande interesse dalla stampa di tutto il mondo. Anche in Italia, i giornali come Il Messaggero e Il Corriere della Sera pubblicarono tempestivamente articoli sull’accaduto, benché inizialmente vi fossero errori e imprecisioni. Le prime notizie, infatti, parlavano di tutti i passeggeri come salvi, notizia che si rivelò tristemente falsa nei giorni successivi. Nei giorni seguenti al disastro, le testimonianze dei sopravvissuti iniziarono a emergere, riportando dettagli sconvolgenti sugli ultimi istanti del Titanic. I racconti parlavano di un’atmosfera di panico, con persone che urlavano e si affrettavano verso le scialuppe di salvataggio, seguita poi da un silenzio inquietante, rotto solo dal fruscio del mare freddo. L’acqua dell’Atlantico quella notte aveva una temperatura di circa 7 gradi, rendendo impossibile la sopravvivenza per chi finiva in mare senza protezione. La memoria di Vioni e Urbini A distanza di più di un secolo, il ricordo di Roberto Vioni e Roberto Urbini è preservato grazie alla targa a loro dedicata presso la Casa del Cinema a Villa Borghese. Questa targa, posta nel 2012 in occasione del centenario della tragedia, è un piccolo segno tangibile di una grande tragedia che toccò anche Roma, seppur a migliaia di chilometri di distanza. La storia di questi due giovani romani rappresenta un pezzo della tragedia più grande del Titanic, ma è anche emblematica di una più vasta esperienza collettiva: quella dell’emigrazione italiana all’inizio del Novecento, quando migliaia di giovani lasciavano il loro Paese in cerca di una vita migliore,
VISITA I MONTI PRENESTINI: 6 MERAVIGLIE DA SCOPRIRE

Dal Vicolo più Stretto al Presepe più Alto d’Europa I Monti Prenestini sono ricchi di fascino e curiosità, con sei luoghi straordinari che meritano una visita. Ecco quali sono! 1) Il Vicolo più Stretto del Lazio A Poli, nel magnifico centro storico, troviamo il Vicolo Veronici, largo solo 51 centimetri e stretto fino a 40 in alcuni punti. Questo vicolo, tagliato nel tufo, serviva come via di fuga nel Castrum. Poli si contende il primato con altre città italiane come Rejecelle e Ripatransone. 2) Cave – Il Presepe più Alto d’Europa Il presepe monumentale di Cave, opera dello scultore Lorenzo Ferri, è composto da statue alte oltre 4 metri. Risalente al 1946, questo presepe è ospitato nel museo Ferri e rappresenta una delle maggiori attrazioni artistiche della zona. 3) Genazzano – L’Infiorata più Lunga del Mondo L’Infiorata di Genazzano, iniziata nel 1883, ha raggiunto il Guinness World Record nel 2012 con un tappeto floreale di 1642,57 metri quadrati. Questa tradizione coinvolge l’intera comunità e trasforma le vie del paese in un’esplosione di colori. 4) Zagarolo – Il Museo del Giocattolo più Grande d’Italia Il Museo Demoantropologico Regionale del Giocattolo di Zagarolo, ospitato nel Palazzo Rospigliosi, è uno dei più grandi d’Europa. Con una collezione di oltre 800 giocattoli, offre un viaggio nella storia del giocattolo del Novecento e di epoche precedenti. 5) Guadagnolo – Il Centro Abitato più Alto del Lazio Guadagnolo, noto per il Santuario della Mentorella, è il centro abitato più alto del Lazio. La sua storia risale al IV secolo d.C. e il villaggio è famoso per i suoi percorsi naturalistici e la suggestiva storia legata alle incursioni barbariche. 6) Palestrina – Il Mosaico Ellenistico più Grande d’Italia Il grande mosaico di Palestrina raffigura una carta geografica dell’Egitto e risale alla fine del II secolo a.C. Originariamente decorava il pavimento di un’aula absidata dedicata a una divinità egiziana, evidenziando i forti legami culturali e commerciali tra Praeneste e l’Egitto. Scoprire questi luoghi unici nei Monti Prenestini significa immergersi in un viaggio affascinante tra storia, cultura e tradizione.
Giornata Internazionale per la Consapevolezza sul Disarmo e la Non Proliferazione delle Armi

Oggi, martedì 5 marzo, si celebra la Giornata Internazionale per la Consapevolezza sul Disarmo e la Non Proliferazione delle Armi. Questa giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione A/RES/77/51 del 7 dicembre 2022. In un momento caratterizzato da crescenti tensioni e conflitti internazionali, la promozione del disarmo e la limitazione della proliferazione delle armi diventano più cruciali che mai. Secondo il SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), le spese militari nel corso del 2022 sono salite di 3,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra record di 2.240 miliardi di dollari. Questo aumento è stato in gran parte trainato dall’incremento delle spese militari della Russia, in particolare in relazione all’invasione dell’Ucraina orientale iniziata nel febbraio 2022. Questi dati mettono in luce l’urgente necessità di promuovere azioni concrete per il disarmo e la non proliferazione delle armi. La Giornata Internazionale per la Consapevolezza sul Disarmo e la Non Proliferazione delle Armi, celebrata per la prima volta il 5 marzo 2023, invita tutti gli Stati membri dell’ONU, le organizzazioni internazionali, la società civile, il mondo accademico, i media e gli individui a impegnarsi in attività educative e di sensibilizzazione sul tema del disarmo. L’obiettivo principale di questa giornata è promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione delle questioni legate al disarmo, specialmente tra i giovani. Le armi di distruzione di massa, inclusi i dispositivi nucleari, chimici e biologici, continuano a rappresentare una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. Il loro accumulo e l’uso potenziale mettono a rischio l’umanità stessa. Inoltre, il commercio illegale di armi convenzionali e leggere contribuisce a perpetuare i conflitti e a minare lo sviluppo sostenibile. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato l’importanza di questa giornata nel suo messaggio ufficiale, invitando tutti i partner a unirsi agli sforzi per il disarmo e la non proliferazione delle armi. Guterres ha evidenziato la necessità di rafforzare il regime globale di disarmo e non proliferazione, incluso il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, e ha sottolineato che il disarmo e la non proliferazione sono investimenti nella pace e nel futuro dell’umanità. In conclusione, la Giornata Internazionale per la Consapevolezza sul Disarmo e la Non Proliferazione delle Armi offre un’opportunità preziosa per riflettere sulle sfide legate alle armi e per rafforzare gli sforzi globali per la pace e la sicurezza. È un richiamo all’azione per tutti coloro che desiderano un mondo più sicuro e prospero per le generazioni future.
9 gennaio, accadde oggi

9 gennaio, accadde oggi: eventi storici, santi e ricorrenze Avete mai pensato a cosa è successo nel passato nella stessa giornata? Ecco un piccolo elenco di eventi e ricorrenze del 9 Gennaio Eventi storici: 475: Basilisco diventa Imperatore romano d’Oriente approfittando della fuga dell’imperatore Zenone. 1448: A Milano si tiene la prima lotteria italiana. 1768: Philip Astley mette in scena il primo circo moderno a Londra. 1788: Il Connecticut diventa il quinto stato ad unirsi agli Stati Uniti. 1793: Jean-Pierre Blanchard compie il primo volo con un pallone aerostatico negli Stati Uniti. 1861: Il Mississippi secede dagli Stati Uniti. 1878: Umberto I di Savoia sale al trono d’Italia dopo la morte di Vittorio Emanuele II. 1912: I Marines degli Stati Uniti invadono l’Honduras. 1950: Eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, con sei operai uccisi dalle forze dell’ordine. 1957: Comincia ad operare la base permanente Amundsen-Scott South Pole Station. 1984: Viene pubblicato l’album postumo di John Lennon, “Nobody Told Me”. 2007: Steve Jobs presenta il primo modello di iPhone durante la conferenza di apertura del Macworld. Feste e ricorrenze: Stati Uniti d’America: Ratification Day nel Connecticut (1788). Brasile: Giorno del “resterò”, commemorando la decisione del principe Pedro nel 1822 di restare in Brasile contro l’ordine del re del Portogallo. Santi di oggi nel cristianesimo: Sant’Adriano di Canterbury, abate. Sante Agata Yi e Teresa Kim, martiri. Sant’Eustrazio, abate. San Fillano, abate. San Giocondo di Bordeaux, martire. San Giuliano, martire. San Marcellino di Ancona, vescovo. Santa Marciana, vergine e martire. Sant’Onorato di Buzançais. Beata Alix Le Clerc (Maria Teresa di Gesù), cofondatrice delle Canonichesse di Sant’Agostino della Congregazione di Nostra Signora. Beato Antonio Fatati, vescovo. Beato Francesco Yi Bo-hyeon, martire coreano. Beata Giulia Della Rena, religiosa ed eremita. Beati Giuseppe Pawlowski e Casimiro Grelewski, sacerdoti e martiri. Beato Martino In Eon-min, martire. Nati il 9 gennaio: 1928: Domenico Modugno. 1978: Gennaro Gattuso. Morti il 9 gennaio: 1878: Vittorio Emanuele II. 2004: Norberto Bobbio.
La notte del 3 agosto 1888

Il Grande Risveglio di Vulcano1888-1890: L’Epopea dell’Ultima Eruzione che Trasformò le Eolie Nella notte del 3 agosto 1888, l’isola di Vulcano, un gioiello silenzioso tra le Eolie, fu scossa da un fragoroso boato, un preludio all’inizio dell’ultima eruzione che avrebbe scritto una pagina indelebile nella storia geologica dell’arcipelago. Meno celebrata rispetto ai suoi vicini, l’Etna e lo Stromboli, Vulcano ha sempre custodito il suo carattere imponente e misterioso. Quella notte, la sua tranquillità venne spezzata da un evento eruttivo di proporzioni epiche. La storia di Vulcano, legata alla mitologia greca che la considerava la sede dell’officina del dio Vulcano, si intrecciò con eventi eruttivi noti sin dall’antichità. Gli antichi greci la chiamarono Ἰερά, sacra, e le eruzioni del suo cratere furono documentate da storici come Tucidide e Aristotele. Ma fu solo 131 anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1888, che Vulcano espresse la sua furia in modo straordinario. Un team pionieristico di ricercatori, tra cui Orazio Silvestri e Giuseppe Mercalli, fu inviato dalle autorità italiane per studiare scientificamente l’eruzione. Questo evento non solo fu uno spettacolo di forze naturali incontenibili ma rappresentò anche il primo caso di eruzione vulcanica analizzato con rigore scientifico. La coreografia dell’eruzione fu spettacolare e complessa. Dal cratere centrale si sollevò una colonna eruttiva maestosa, carica di fulmini e materiale magmatico. Questo spettacolo visivo fu la manifestazione di una serie di attività distintive. L’eruzione fu divisa in due fasi principali, caratterizzate da emissioni di ceneri, scorie e bombe vulcaniche a intervalli regolari. La prima fase, intensa e potente, abbracciò i primi tre giorni dall’inizio dell’eruzione. La seconda fase, più moderata ma altrettanto significativa, si protrasse dal 18 agosto 1888 al 22 marzo 1890, intervallata da periodi brevi ma rilevanti di quiete. Questa “danza” di forze naturali lasciò un’impronta indelebile sull’isola, danneggiando gravemente gli impianti di estrazione di zolfo e allume, che ospitavano una piccola colonia di carcerati. Oggi, secoli dopo, Vulcano è nuovamente al centro dell’attenzione a causa di un progressivo aumento dell’attività gassosa negli ultimi mesi. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha intensificato il monitoraggio con l’installazione di nuovi sismografi e strumentazione all’avanguardia. Gli studiosi scrutano costantemente l’isola, cercando di svelare i segreti di questo vulcano attraverso il monitoraggio e la ricerca. Per comprendere appieno questa eruzione storica, le autorità romane inviarono sul posto Orazio Silvestri e Giuseppe Mercalli, che, insieme ad altri esperti, realizzarono il lavoro “Le eruzioni dell’Isola di Vulcano, incominciate il 3 agosto 1888 e terminate il 22 marzo 1890”. Questo studio divenne una fonte fondamentale per comprendere i dettagli di quei giorni tumultuosi. L’isola di Vulcano, oggi, presenta solo delle emissioni sulfuree, più intense lungo alcune fratture che attraversano il bordo del Gran Cratere. Il confronto tra fotografie dell’area del Porto di Levante eseguite nel 1923 e quelle di una decina di anni fa solleva interrogativi su cosa potrebbe accadere se Vulcano dovesse entrare in attività oggi. Il porto, distante poco più di un chilometro dal Gran Cratere, fu gravemente colpito durante l’ultima eruzione. Il fascino persistente di Vulcano, con la sua storia vulcanologica unica, continua a catturare l’attenzione degli studiosi. Attraverso il monitoraggio costante e la ricerca, la scienza apre finestre su eventi passati, aprendo porte a nuove scoperte per il futuro. La storia di Vulcano, dalla sua mitologica sacralità alle eruzioni epiche del passato, si svela come un affascinante capitolo nella narrazione della Terra e della sua potente dinamica geologica.
Roma Ricorda: 80° Anniversario del Rastrellamento del Ghetto

Il 16 ottobre segna l’importante pietra miliare dell’ottantesimo anniversario del tragico rastrellamento del Ghetto a Roma. Per onorare e preservare la memoria di questo evento fondamentale nella storia italiana, l’amministrazione cittadina, con il sostegno del Ministero dell’Interno e in collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma, la Fondazione Museo della Shoah e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), ha messo insieme un programma ricco di eventi significativi. Le attività commemorative sono iniziate con alcune iniziative nei giorni precedenti, ma il fulcro di questa commemorazione è il 16 ottobre, la data stessa del rastrellamento, con un programma che coinvolge tutta la città e tutte le generazioni. Per narrare le tragiche ore del rastrellamento, le voci di Claudio Amendola, Violante Placido e Corrado Augias, interpreti del podcast “16 ottobre 1943 in 7 episodi,” prodotto dalla Golem Multimedia in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, saranno protagoniste. Il podcast è stato presentato in un evento stampa che ha coinvolto importanti personalità. La mattina del 16 ottobre: Nel pomeriggio e sera del 16 ottobre: Dal 16 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024, i Musei Capitolini ospiteranno la mostra “I sommersi. Roma, 16 ottobre 1943,” una esposizione emozionante che utilizzerà dipinti, documenti storici e oggetti di vita quotidiana per raccontare le drammatiche esperienze delle vittime della deportazione. Le commemorazioni per gli 80 anni dal rastrellamento si protrarranno fino al 6 novembre con spettacoli, presentazioni di libri, seminari e progetti speciali. Inoltre, saranno organizzati due “Viaggi della Memoria” per rivivere l’arrivo ad Auschwitz degli oltre mille ebrei partiti da Roma. Uno di questi viaggi sarà dedicato agli studenti, mentre l’altro coinvolgerà adulti e testimoni dell’epoca. Un aspetto significativo di queste commemorazioni sarà la narrazione della storia del giovane Emanuele Di Porto, un sopravvissuto al rastrellamento. Questa storia toccante sarà rappresentata su dieci vetture della linea 23, tramite elaborazioni grafiche e filmati animati che onorano la sua memoria. In questo momento di riflessione e commemorazione, Roma si unisce per onorare le vittime di questa tragica pagina della storia e per assicurare che la memoria collettiva svolga un ruolo fondamentale nella prevenzione di futuri orrori e nella promozione della pace.
Basilica di San Pietro e Castel Sant’Angelo con i visori VR

Itinerario da San Pietro a Castel Sant’Angelo + soste con visualizzazioni 3D La Basilica di San Pietro ha una storia lunga 1700 anni, parte dei quali sono perduti ai nostri occhi. La passeggiata virtuale da Piazza San Pietro a Castel Sant’Angelo è un breve itinerario storico durante il quale potrai vedere con i tuoi occhi la ricostruzione della prima Basilica di San Pietro, costruita nel IV secolo sotto l’imperatore Costantino. Con l’ausilio dei visori della realtà virtuale faremo un breve itinerario partendo proprio da Piazza San Pietro, dove scopriremo la storia di questo sito prima della costruzione della grande basilica. Dal Circo di Nerone al colonnato del Bernini, vedremo le trasformazioni nei secoli di questo incredibile luogo. Da Piazza San Pietro ci sposteremo lungo via della Conciliazione verso Castel Sant’Angelo. Scopriremo qui l’imponente mole del mausoleo fatto costruire dall’imperatore Adriano; vedremo il suo aspetto antico e conosceremo meglio la sua storia fino alla trasformazione in castello fortificato. Grazie alla realtà virtuale avremo modo di vedere come sono cambiati nei secoli questi due monumenti fondamentali della città di Roma, e quali sono stati i personaggi che hanno influito maggiormente sulle loro trasformazioni. Il virtual tour a Roma, dal Vaticano a Castel Sant’Angelo, è l’occasione per ricostruire le principali fasi storiche di questa zona prima della costruzione della moderna via della Conciliazione.
Nuova Luce da Pompei a Roma

La tecnica, l’estetica e l’atmosfera della luce artificiale nell’antichità romana Dal 05/07/2023 al 08/10/2023 La mostra offre una visione esaustiva della luce artificiale nell’antica Roma, coprendo aspetti come la tecnica, l’estetica e l’atmosfera legati all’illuminazione in quel periodo storico. Questo progetto si basa su un programma di ricerca multidisciplinare dedicato all’analisi scientifica degli oggetti di illuminazione in bronzo provenienti da Pompei ed Ercolano, con un focus particolare sulla luce artificiale nell’antica Roma. La mostra presenta ben 170 opere originali, prestate da istituzioni come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico di Pompei e lo Staatliche Antikensammlungen di Monaco. Queste opere saranno esaminate alla luce di informazioni testuali, visive e simulazioni digitali, al fine di offrire una visione completa dell’illuminazione nell’antichità romana. Inoltre, la mostra promuove un confronto tra passato e presente, includendo opere di illuminazione contemporanea realizzate dal famoso light designer Ingo Maurer. Questo contribuisce a mettere in evidenza l’evoluzione delle tecnologie di illuminazione nel corso dei secoli. La mostra è promossa da Roma Capitale, nell’ambito dell’Assessorato alla Cultura, con la collaborazione della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’organizzazione è a cura di Zètema Progetto Cultura, e la mostra stessa è frutto del lavoro di Ruth Bielfeldt e Johannes Eber. Questa esposizione offre ai visitatori l’opportunità di esplorare un aspetto meno conosciuto, ma affascinante, dell’antica Roma attraverso l’illuminazione e il design.
Giornata di Studi. Gli edifici per lo spettacolo a Roma antica

Un’importante occasione di confronto e condivisione tra gli studiosi del mondo classico L’evento “Gli edifici per lo spettacolo a Roma antica” è un’appuntamento di studi che si terrà il 1° giugno presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis a Roma. Questa giornata di studi è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’evento è dedicato alla memoria di Paola Ciancio Rossetto, un’archeologa che ha lavorato per oltre trent’anni alla Sovrintendenza e si è dedicata al restauro, allo studio e alla valorizzazione di importanti monumenti di Roma, tra cui il Circo Massimo e il Teatro di Marcello. Ecco il programma dell’evento: Ore 9.00: Ore 11.00: Ore 14.30:
MuseumWeek 2023

I Musei di Roma Capitale Celebrano la #MuseumWeek 2023 Promuovendo la Cultura e l’Ambiente Dal 5 all’11 giugno, il Sistema Musei di Roma Capitale parteciperà alla decima edizione della #MuseumWeek 2023, un progetto internazionale dedicato alla promozione della cultura e dell’arte dei musei italiani attraverso Twitter e altri social network. Attraverso il profilo Twitter @museiincomuneroma, i Musei Civici condivideranno una vasta gamma di contenuti legati alla storia, alla scienza, all’arte e alle attività dei musei, con un focus speciale su temi chiave della settimana, tra cui la salvaguardia del pianeta, la cultura storica e sociale del cibo, le implicazioni ambientali delle scelte alimentari, la salute degli oceani, le energie rinnovabili e il ruolo delle nuove tecnologie nei musei, intesi come guardiani e promotori del patrimonio naturale e culturale, con un forte impegno nella difesa dell’ambiente. Sin dal suo inizio nel 2014, la MuseumWeek ha visto una crescente partecipazione, coinvolgendo oltre 60.000 partecipanti provenienti da oltre 100 paesi e diventando così la settimana internazionale ufficiale dei musei, con il sostegno dell’UNESCO. In questa edizione, come nelle precedenti, ogni giorno della settimana sarà dedicato a un tema specifico. Questo approccio mira a fornire un’opportunità unica per le organizzazioni culturali di affrontare insieme al pubblico connesso le questioni ambientali in tutte le loro sfaccettature, promuovendo una maggiore consapevolezza sulla necessità di preservare il nostro pianeta e valorizzare il nostro patrimonio culturale. La partecipazione dei Musei di Roma Capitale a questo evento internazionale contribuirà a rendere la cultura e l’arte parte integrante della discussione globale sulla sostenibilità ambientale.