Attività Geotermica e Oceani Nascosti nei Pianeti Nani Eris e Makemake

Nel vasto e misterioso regno del Sistema Solare, tra gli otto pianeti ben noti che orbitano attorno al nostro sole, si celano altri affascinanti mondi che attendono di essere esplorati. Tra questi si trovano i pianeti nani, piccoli ma intriganti corpi celesti che offrono insight unici sulla formazione e l’evoluzione del nostro sistema planetario. Due di questi pianeti nani, Eris e Makemake, situati nella lontana cintura di Kuiper, stanno attirando l’attenzione degli scienziati con una serie di scoperte straordinarie che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione del Sistema Solare esterno. Esplorando il Regno dei Pianeti Nani Quando pensiamo al Sistema Solare, spesso ci concentriamo sui pianeti principali come la Terra, Marte e Giove. Tuttavia, c’è un intero mondo di corpi celesti più piccoli che orbitano oltre l’orbita di Nettuno, nella cintura di Kuiper. Questa vasta regione, popolata da una miriade di oggetti ghiacciati e asteroidi, è il regno dei pianeti nani, tra cui il famigerato Plutone, e i meno noti Eris e Makemake. Scoperti relativamente di recente, Eris e Makemake sono stati identificati nel 2005 e hanno suscitato grande interesse tra gli astronomi per le loro caratteristiche uniche. Eris, in particolare, ha sollevato dibattiti accesi sullo status di Plutone come pianeta, poiché è di dimensioni simili ma molto più massiccio. D’altra parte, Makemake, scoperto pochi mesi dopo Eris, ha dimensioni leggermente più piccole ma comunque significative. Una Rivelazione Dallo Spazio: Il Telescopio James Webb Per anni, la comprensione di Eris e Makemake è stata limitata dalla loro estrema distanza dal Sole e dalla Terra. Tuttavia, grazie al potere e alla precisione del telescopio spaziale James Webb, gli scienziati hanno ottenuto una visione senza precedenti di questi mondi remoti. Le recenti osservazioni effettuate con questo strumento avanzato hanno portato alla luce una scoperta sorprendente: segnali di un’attività geotermica che potrebbe indicare la presenza di oceani d’acqua liquida al di sotto della loro superficie ghiacciata. Indizi Sotto la Superficie Ghiacciata I dati raccolti dal telescopio James Webb hanno rivelato la presenza di molecole di metano sulla superficie ghiacciata di Eris e Makemake. Il metano è un idrocarburo composto da atomi di idrogeno e carbonio, e la sua presenza su questi pianeti nani è stata una sorpresa per gli scienziati. Ciò che rende questa scoperta ancora più intrigante è il rapporto isotopico del metano, che fornisce indizi cruciali sulla sua origine. Una Possibile Origine Geotermica L’analisi dei dati ha suggerito che il metano non proviene dal disco primordiale di formazione planetaria, come ci si potrebbe aspettare, ma potrebbe essere generato all’interno dei nuclei rocciosi di Eris e Makemake. Questo porta a ipotizzare l’esistenza di attività geotermica all’interno di questi pianeti nani, con nuclei rocciosi che potrebbero essere molto più caldi di quanto ci si aspettasse in un primo momento. Oceani Nascosti e Potenziale Abitabilità L’idea di attività geotermica nei nuclei di Eris e Makemake solleva la possibilità affascinante di oceani d’acqua liquida sotto la loro superficie ghiacciata. Se confermata, questa scoperta avrebbe profonde implicazioni per la nostra comprensione della habitability e dell’evoluzione dei pianeti nani. L’acqua liquida è considerata un ingrediente chiave per la vita come la conosciamo, e la presenza di oceani sotterranei potrebbe suggerire che Eris e Makemake siano ambienti potenzialmente ospitali per forme di vita microbiche o addirittura più complesse. Un Nuovo Capitolo Nella Scienza Planetaria Le scoperte su Eris e Makemake rappresentano un vero e proprio cambiamento di paradigma nella nostra comprensione dei pianeti nani e del Sistema Solare esterno. Ciò che in passato era considerato un regno freddo e inattivo si è rivelato essere pieno di sorprese e dinamismo nascosto. Questi mondi remoti continuano a sfidare le nostre concezioni preconcette e ad aprire nuove strade per la ricerca scientifica. In conclusione, le scoperte di attività geotermica e possibili oceani d’acqua liquida nei pianeti nani Eris e Makemake rappresentano un passo avanti significativo nella nostra comprensione del Sistema Solare esterno. Queste scoperte sottolineano l’importanza della continua esplorazione spaziale e della ricerca scientifica nel nostro sforzo per comprendere l’universo che ci circonda. Con ogni nuova scoperta, ci avviciniamo sempre di più a svelare i misteri nascosti dei mondi remoti e ad ampliare i confini della nostra conoscenza cosmica.
Il mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone

150 capolavori dell’arte giapponese di epoca Edo, tra il Seicento e l’Ottocento La mostra “Il mondo fluttuante: Ukiyoe. Visioni dal Giappone” al Museo di Roma a Palazzo Braschi rappresenta un’opportunità unica per il pubblico di immergersi nell’affascinante mondo dell’arte giapponese dell’epoca Edo. Con oltre centocinquanta capolavori in esposizione, la mostra offre una panoramica esaustiva di questo genere artistico innovativo e influente, noto come ukiyoe, che ha dominato la scena artistica giapponese tra il Seicento e l’Ottocento. Attraverso dipinti, stampe e altri manufatti, i visitatori possono esplorare non solo l’estetica e la tecnica dell’ukiyo-e, ma anche la società e la cultura del periodo Edo. Questo genere artistico, nato in un’epoca di pace e prosperità sotto il governo dei Tokugawa, riflette i cambiamenti sociali, economici e culturali di quel periodo, offrendo uno sguardo prezioso sulla vita quotidiana, le mode e le tendenze dell’epoca. Una delle caratteristiche più affascinanti dell’ukiyo-e è la sua capacità di trasmettere messaggi e insegnamenti culturali attraverso immagini che apparentemente si concentrano su temi di svago e intrattenimento. Tuttavia, dietro le rappresentazioni di teatri kabuki, cortigiane e altri piaceri terreni, si celano spesso significati più profondi e insegnamenti morali, offrendo così uno strumento di comunicazione e divulgazione culturale per l’epoca. La mostra non solo esplora l’impatto dell’ukiyo-e sulla cultura giapponese, ma anche la sua influenza sull’arte europea dell’Ottocento e del Novecento, evidenziando il suo ruolo come ponte culturale tra Oriente e Occidente. Artisti occidentali come Van Gogh e Monet sono stati profondamente influenzati da questo genere artistico giapponese, il che testimonia la sua importanza e rilevanza a livello globale. Inoltre, la mostra offre uno sguardo privilegiato sulla relazione speciale tra il Giappone e il Regno d’Italia, con tutte le opere esposte provenienti dalle collezioni di artisti o diplomatici italiani che hanno vissuto o visitato il Giappone nell’Ottocento. Questo evidenzia il legame storico e culturale tra i due paesi e aggiunge un ulteriore livello di significato alla mostra. In conclusione, “Il mondo fluttuante: Ukiyoe. Visioni dal Giappone” è non solo un’occasione per ammirare opere straordinarie, ma anche per immergersi in un viaggio attraverso la storia, la cultura e l’arte di due mondi che si incontrano in un connubio affascinante e duraturo.
Apertura Palazzo Chigi in Ariccia

La mostra si terrà a Ariccia, presso Piazza di Corte 14, dal 27 febbraio al 3 marzo 2024. Gli orari di apertura sono dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00. Si tratta di un evento adatto per adulti, giovani, ragazzi e senior. L’ingresso è a pagamento e sono disponibili diverse opzioni per la visita: La prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi oltre le 15 persone. Gli orari di apertura variano tra estivo e invernale, con chiusura settimanale il lunedì. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero 3891641721 (anche su WhatsApp) o inviare un’email a info@palazzochigiariccia.it Il Palazzo Ducale di Ariccia rappresenta un esempio straordinario di dimora barocca che ha mantenuto intatta la sua bellezza e integrità nel contesto architettonico, urbanistico e paesaggistico circostante. È un vero e proprio tesoro storico che offre un’opportunità unica per comprendere l’arte e l’architettura del periodo barocco. La sua unicità risiede nel fatto che non solo ha conservato l’armonia ambientale, ma anche l’arredamento, la funzione e la disposizione originali delle sale, offrendo ai visitatori un’autentica esperienza di viaggio nel tempo. Questo lo rende una vera e propria capsula del tempo, un luogo dove è possibile immergersi completamente nella grandezza e nella magnificenza del passato. Il palazzo è il risultato di una radicale ristrutturazione avvenuta tra il 1664 e il 1672, sotto la direzione di Carlo Fontana, uno dei principali architetti del tardo barocco, seguendo l’idea progettuale di Giovan Lorenzo Bernini, suo maestro. Questa trasformazione ha trasmutato il severo castello Savelli in una sontuosa dimora barocca, che ancora oggi incanta e ammalia i visitatori con la sua bellezza e maestosità. Attraverso il palazzo ducale di Ariccia, si può apprezzare non solo l’estetica e la maestria architettonica del periodo barocco, ma anche la storia e la cultura di un’epoca passata che continua a esercitare un fascino irresistibile sui visitatori di oggi.
All’Ambra Jovinelli Andrea Pennacchi è Arlecchino

DOVE Teatro Ambra Jovinelli Via Guglielmo Pepe, 45 QUANDO Dal 21/02/2024 al 03/03/202421, 22 27 febbraio 1 e 2 marzo ore 21:00 – 23, 28 e 29 febbraio ore 19:30 – 25 febbraio e 3 marzo ore 17:00 – sabato 24 febbraio doppia replica ore 16:30 e 21:00 PREZZO Prezzi da € 19,00 a € 37,00 “Arlecchino?” è uno spettacolo teatrale innovativo che sfida le convenzioni della commedia dell’arte attraverso una narrazione sorprendente e una performance coinvolgente. Scritto e diretto da Marco Baliani, lo spettacolo offre una nuova visione del celebre personaggio dell’Arlecchino, incarnato da Andrea Pennacchi, che porta sul palco una versione goffa, sovrappeso e sorprendentemente umano del personaggio. Il cuore dello spettacolo risiede nella dissonanza tra le aspettative tradizionali associate all’Arlecchino e la realtà dei personaggi in scena. Lontano dalla tipica agilità e astuzia del personaggio, l’Arlecchino di Pennacchi è maldestro e imperfetto, come gli altri attori assunti dall’imprenditore Pantalone. Questa rappresentazione destruttura le convenzioni teatrali, portando alla luce le contraddizioni e le fragilità dei personaggi e, allo stesso tempo, offrendo una riflessione sull’essenza stessa del teatro e della performance. Ciò che rende “Arlecchino?” così avvincente è la sua capacità di combinare elementi di diversi generi teatrali, dalla commedia al dramma, dal cabaret al burlesque, creando così una miscela unica di stili e atmosfere. Questo approccio eclettico e sperimentale alla narrazione teatrale permette agli spettatori di essere trascinati in un vortice di emozioni e sorprese, mentre la storia si dipana attraverso una serie di sbandamenti, uscite di scena improvvisate e cadute di stile. Inoltre, il lavoro del cast è fondamentale per il successo dello spettacolo. Oltre ad Andrea Pennacchi, che offre un’interpretazione memorabile dell’Arlecchino, il resto del cast, composto da Marco Artusi, Federica Girardello, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato e Anna Tringali, contribuisce a creare un’atmosfera vibrante e dinamica sul palco. Le musiche eseguite dal vivo da Giorgio Gobbo e Riccardo Nicolin aggiungono un ulteriore livello di profondità e coinvolgimento all’esperienza teatrale. In conclusione, “Arlecchino?” non è solo uno spettacolo divertente e stimolante, ma anche una riflessione profonda sull’arte della recitazione e sulla natura umana. Attraverso la sua commistione di stili e generi, riesce a rinnovare e reinventare la tradizione teatrale in una forma sorprendente e contemporanea, dimostrando che anche le maschere più antiche possono ancora risuonare con significato e rilevanza nei tempi moderni.
Inaugurato il portale monumentale del Bioparco restaurato

L’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, insieme alla Presidente della Fondazione Bioparco, Paola Palanza, ha inaugurato oggi il portale monumentale del Giardino Zoologico di Roma dopo un intervento di restauro che ha riportato l’ingresso agli antichi splendori. Il portale, originariamente aperto il 5 gennaio 1911, è stato restaurato grazie all’investimento e al lavoro del Dipartimento capitolino Tutela Ambientale, sotto la supervisione della Soprintendenza Speciale di Roma e la Sovrintendenza capitolina. Il restauro conservativo è stato necessario a causa del forte degrado causato dagli agenti atmosferici e dall’accumulo di polvere. L’intervento ha richiesto otto mesi e ha coinvolto complessi processi di restauro, inclusa la fedele ricostruzione di parti mancanti delle statue e il restauro completo di altre sculture, come quelle raffiguranti il leone, la leonessa e le teste di elefante. È stato adottato un approccio ecocompatibile nel trattamento delle muffe e dei muschi, utilizzando biocidi a base di oli essenziali, sicuri sia per gli operatori che per l’ambiente. Sabrina Alfonsi ha sottolineato l’importanza del restauro per restituire alla città il portale del Bioparco nella sua bellezza originale. Ha anche evidenziato il ruolo significativo del Bioparco non solo come luogo di intrattenimento, ma anche come centro di ricerca e conservazione, incluso il lavoro svolto per preservare specie minacciate come la tigre di Sumatra. La Presidente Palanza ha ringraziato Roma Capitale e l’Assessorato Ambiente per il sostegno alle azioni di tutela della biodiversità condotte dalla Fondazione Bioparco. Il portale monumentale, progettato da Armando Brasini e Giulio Barluzzi, fonde elementi di diverse epoche architettoniche, dall’Antico al Barocco. Le statue scolpite da Vincenzo Romeo conferiscono al complesso un carattere esotico e fantastico, in sintonia con l’atmosfera dell’epoca.
Museum of Dreamers, resta a Roma fino a maggio l’imperdibile mostra che trasforma l’onirico in realtà

La mostra dedicata ai sognatori ha deciso di estendere ulteriormente il periodo di magia per i visitatori. Il Museum Of Dreamers, grazie al grande successo ottenuto finora, rimarrà aperto fino a sabato 18 maggio 2024. È un’occasione da non perdere e potete trovare i biglietti in vendita qui. Questa sarà l’ultima opportunità di visitare la mostra in Italia prima che il museo prenda il volo verso nuovi orizzonti e si trasferisca a Parigi. Il Museum of Dreamers, ideato dalle fondatrici di Postology, le designer Elena e Giulia Sella, ha già registrato 200.000 visite in soli tre mesi, accogliendo persone provenienti da tutte le regioni italiane, compresi moltissimi VIP. La possibilità di immergersi in un mondo onirico e di esplorare le 21 installazioni immersive che compongono il percorso della mostra sarà quindi ancora aperta al pubblico. L’esposizione ha catturato l’immaginazione di grandi e piccini, portando i visitatori in un viaggio emozionante e indimenticabile. Tra le installazioni più amate ci sono l’iconica piscina di palline “Enjoy Today”, il magico mondo di ghiaccio di “Enchanted”, l’incredibile appartamento al contrario “Change Perspective” e molte altre sorprese che attendono di essere scoperte. Il Museum of Dreamers ha raggiunto il primo posto nella Top 10 di Ticketone.it tra le mostre presenti in Italia. Questo riconoscimento conferma l’entusiasmo e l’apprezzamento del pubblico per questa straordinaria esposizione. I biglietti per questa esperienza unica sono disponibili su Ticketone. La mostra si svolge in uno spazio di 4.000 mq nel suggestivo PratiBus District, situato in Viale Angelico 52. Questa location esclusiva aggiunge un tocco magico all’esposizione, offrendo un contesto unico per le incredibili installazioni interattive che coinvolgono ed emozionano i visitatori. Non perdete l’opportunità di vivere questa straordinaria avventura e immergervi nella magia del Museum of Dreamers. Trovate qui i biglietti per la mostra che trasforma l’onirico in realtà.
Rino Gaetano, la mostra al Museo di Roma in Trastevere

QUANDO Dal 16/02/2024 al 16/02/2024 DOVE Museo di Roma in Trastevere, Piazza di San Egidio, 1b La mostra dedicata a Rino Gaetano si distingue come un evento di grande rilevanza culturale e storica, offrendo al pubblico un’esperienza avvincente e approfondita attraverso l’universo artistico di uno dei cantautori più iconici della musica italiana. In primo luogo, la mostra rappresenta un tributo significativo al talento e all’influenza di Gaetano nella storia della musica italiana. Il suo stile unico e tagliente, la sua voce ruvida e i testi profondi e a volte provocatori hanno segnato un’epoca, lasciando un’impronta indelebile nel panorama musicale nazionale. Questo evento offre quindi l’opportunità di celebrare la sua eredità artistica e di riconoscere il suo contributo alla cultura italiana. In secondo luogo, la mostra si distingue per la sua capacità di esplorare la complessità della personalità di Gaetano e il suo impegno sociale attraverso una vasta selezione di materiali inediti e rarità. Dai documenti e fotografie che narrano la sua storia artistica alle testimonianze della sua attività civile e politica, la mostra offre un quadro completo e dettagliato della vita e dell’opera di Gaetano, consentendo ai visitatori di comprendere appieno la portata del suo impatto culturale. Inoltre, la mostra si propone di coinvolgere attivamente il pubblico attraverso installazioni interattive, video e performance live. Questi elementi contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente e partecipativa, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nell’universo di Gaetano e di vivere appieno l’energia e l’emozione delle sue esibizioni dal vivo. Infine, la mostra offre una piattaforma per riflettere sull’attualità e la rilevanza dei temi sociali affrontati da Gaetano nelle sue canzoni. La sua capacità di mescolare ironia e denuncia sociale resta straordinariamente attuale, offrendo spunti di riflessione e dibattito su questioni cruciali della società contemporanea. In conclusione, la mostra dedicata a Rino Gaetano rappresenta non solo un’opportunità unica per celebrare e riscoprire il talento di uno dei più grandi cantautori italiani, ma anche un’occasione per esplorare in profondità la sua complessa personalità e il suo impatto duraturo sulla cultura e sulla società italiana.
Il Convegno “Il Vulcano Laziale: le origini” porta l’attenzione sui Colli Albani

Il prossimo venerdì 16 febbraio, alle ore 15:00, presso l’Aula consiliare del Comune di Marino, si terrà un importante evento scientifico: il convegno “Il Vulcano Laziale: le origini”. Organizzato dal Parco regionale dei Castelli Romani, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi del Lazio, questo convegno si propone di approfondire la conoscenza della geologia dei Colli Albani e delle sue implicazioni per la regione circostante. Contesto e Motivazioni: I Colli Albani, situati a pochi chilometri a sud-est di Roma, rappresentano un complesso vulcanico di notevole interesse geologico e storico. Quest’area, caratterizzata da laghi incantevoli, paesaggi mozzafiato e una ricca storia millenaria, è stata oggetto di studio e fascino per gli scienziati e gli appassionati di geologia e vulcanologia. Il convegno “Il Vulcano Laziale: le origini” si inserisce nel programma di eventi previsti per celebrare il quarantennale del Parco regionale dei Castelli Romani. Quest’occasione offre l’opportunità di approfondire la conoscenza dei processi geologici che hanno plasmato questa regione nel corso dei millenni e di esaminare il ruolo dei Colli Albani nell’ecosistema locale e nella vita delle comunità circostanti. Programma del Convegno: Il programma del convegno sarà articolato in diverse sessioni, ognuna dedicata a un aspetto specifico della geologia dei Colli Albani e del Vulcano Laziale. Gli argomenti trattati includeranno: Introduzione al Vulcano Laziale: Una panoramica generale sulla formazione e sull’evoluzione dei Colli Albani, con un focus sul Vulcano Laziale e le sue caratteristiche distintive. Fasi eruttive dei Colli Albani: Un’analisi dettagliata delle principali fasi eruttive che hanno contribuito alla formazione dei tre edifici vulcanici: il Vulcano Laziale, il Tuscolano-Artemisio e il Faete. Saranno esaminati i meccanismi eruttivi, le tipologie di eruzioni e le conseguenze geologiche di ciascuna fase. Caratteristiche geologiche dei Colli Albani: Un’immersione nel paesaggio geologico dei Colli Albani, con un’attenzione particolare ai coni di tufo, ai laghi craterici e ad altre formazioni vulcaniche presenti nell’area. Saranno discusse anche le implicazioni geologiche per la stabilità del territorio e per la vita delle comunità locali. Stato attuale e monitoraggio: Una valutazione dello stato attuale dei Colli Albani, con un focus sulle attività di monitoraggio sismico, geologico e ambientale condotte nella regione. Saranno esaminati i segnali di attività vulcanica recente e le implicazioni per la sicurezza e la gestione del territorio. Ricerche recenti e prospettive future: Una presentazione di studi e ricerche recenti condotti sui Colli Albani, con un’analisi delle scoperte più significative e delle prospettive future per la ricerca vulcanologica nella regione. Partecipazione e Prenotazioni: La partecipazione al convegno è gratuita e aperta a tutti gli interessati, ma è necessaria la prenotazione tramite il seguente link: prenotazione convegno. Si consiglia di prenotare al più presto, poiché i posti potrebbero essere limitati. Conclusioni: Il convegno “Il Vulcano Laziale: le origini” rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza della geologia dei Colli Albani e per esplorare il ruolo di questo complesso vulcanico nella storia e nella vita della regione circostante. I partecipanti avranno l’opportunità di ascoltare relazioni di esperti del settore, di condividere conoscenze e esperienze e di contribuire alla promozione della conservazione e della tutela di questa importante risorsa naturale. Non perdete questa straordinaria occasione di esplorare il passato geologico dei Colli Albani e di comprendere meglio il loro ruolo nel contesto della regione laziale. Fonte https://www.geopop.it/colli-albani-la-storia-e-la-geologia-dei-vulcani-di-roma/#:~:text=Il%20vulcano%20pi%C3%B9%20antico%20del,svuotamento%20della%20camera%20magmatica%20sottostante.
Carnevale sul Tevere

Il Carnevale Tiberino, che si terrà il prossimo 11 febbraio lungo le sponde del Tevere a Roma, rappresenta un evento unico nel suo genere che va oltre la semplice celebrazione carnascialesca. Organizzato dall’Associazione della Discesa Internazionale del Tevere, questo evento è parte integrante delle iniziative promosse all’interno della DMO “Around Rome”, con l’obiettivo di sostenere e potenziare le destinazioni turistiche del Lazio. Questo carnevale non è soltanto una festa, ma un’opportunità per promuovere una serie di valori e attività che abbracciano sia il benessere fisico che mentale, nonché la valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale della città di Roma. Partecipare al Carnevale Tiberino significa immergersi in un’esperienza multisensoriale che coinvolge persone di tutte le età. Dai più piccoli ai più grandi, ogni partecipante avrà la possibilità di vivere un’avventura indimenticabile lungo il fiume Tevere. L’evento offre un ricco programma di attività che spaziano dallo sport alla cultura, dalla musica alla gastronomia, e che coinvolgono sia le acque del fiume che le sue sponde. Dai giochi d’acqua con canoa, sup e gommoni, alla passeggiata a piedi lungo le rive del Tevere, fino alla scoperta dei tesori nascosti dei luoghi che si incontrano lungo il percorso, c’è davvero qualcosa per tutti i gusti. Ma il Carnevale Tiberino è anche un’occasione per riscoprire il legame tra la città e il fiume che l’attraversa, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e incoraggiando un rapporto più stretto e rispettoso con la natura. Inoltre, l’evento offre uno spazio di socializzazione e condivisione, dove le persone possono incontrarsi, divertirsi e creare nuovi legami all’insegna della gioia e della festa. In conclusione, il Carnevale Tiberino rappresenta molto più di una semplice celebrazione: è un’opportunità unica per vivere appieno lo spirito di Roma e del suo fiume, immergendosi in un’atmosfera di allegria, divertimento e condivisione.C
Van Gogh Experience: la mostra immersiva a Roma

DOVE Next Museum – Corso d’Italia, 37b QUANDO Dal 24/11/2023 al 31/03/2024 dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 – sabato dalle 10.00 alle 20.00 – domenica e festivi dalle 10.00 alle 18.00 La “Van Gogh Experience” è una mostra multimediale che offre un’esperienza coinvolgente e immersiva nell’opera di Vincent Van Gogh. Entrando nel percorso espositivo, i visitatori diventano protagonisti viventi dei quadri dell’artista, sentendo sotto i piedi i ciottoli dipinti da Van Gogh e toccando con le dita il giallo luminoso dei suoi celebri girasoli. Si promette un’esperienza che sfuma i confini tra realtà e sogno, avvicinandosi al centro delle emozioni dei visitatori grazie alla tecnologia del Next Museum. Attraverso il videomapping e le proiezioni multimediali, le pareti, i pavimenti e ogni elemento strutturale del museo si trasformano in opere d’arte, creando un ambiente incantevole con vortici di colori, cieli stellati, corvi in volo, fiori vividi e stanze dalla prospettiva insolita . Nel settore della realtà virtuale, utilizzando l’Oculus di ultima generazione, i visitatori possono entrare nella mente del pittore e vedere il mondo attraverso i suoi occhi, esplorando luoghi e paesaggi familiari a Van Gogh. Infine, la mostra offre la possibilità di scattare foto e selfie nella ricostruzione fedele della stanza di Van Gogh, creando un’opportunità per creare ricordi indimenticabili per tutta la famiglia. È possibile acquistare i biglietti a prezzo scontato su Shop Today.