Sicurezza e ambiente, Magicland apre alle scuole: open day con sindaci e docenti

MagicLand, il rinomato parco divertimenti situato a Valmontone, ha organizzato un importante open day il 28 settembre 2024, dedicato a tutti i rappresentanti delle istituzioni educative italiane, in particolare Sindaci, Vice Sindaci, Assessori all’Istruzione e Docenti di ogni ordine e grado. L’evento, che si terrà dalle ore 11 alle ore 13, avrà come obiettivo principale la presentazione dei progetti didattici per la stagione 2025, con una particolare enfasi su tematiche cruciali come la sicurezza e l’ambiente. Progetti Didattici 2025: Sicurezza e Ambiente al Centro Per il 2025, MagicLand ha deciso di lanciare una sfida educativa ambiziosa, che mira a sensibilizzare le nuove generazioni su due temi di grande rilevanza sociale: la sicurezza e la tutela dell’ambiente. Le scuole che parteciperanno alle attività proposte dal parco avranno la possibilità di accedere a un programma formativo innovativo e multidisciplinare, che trasformerà MagicLand nella “Scuola senza Pareti” più grande d’Italia. Questo concetto si riferisce all’idea di un’educazione che va oltre le tradizionali aule scolastiche, favorendo l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta e il contatto con realtà concrete. I contenuti educativi proposti saranno pensati per coinvolgere studenti di tutte le fasce d’età, dai più piccoli della scuola primaria fino agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi su come vivere in modo sicuro e sostenibile, sia a livello personale che collettivo. Coinvolgimento delle Forze dell’Ordine e delle Aziende Partner Un aspetto chiave dell’iniziativa sarà la partecipazione attiva delle Forze dell’Ordine, tra cui la Polizia di Stato, con la speciale collaborazione della Polizia Stradale, il Commissariato di Colleferro e la Questura di Roma, l’Arma dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Guardia di Finanza, la Guardia Costiera, e i Corpi Speciali RIS e NAS. Questi enti saranno presenti per contribuire con la loro esperienza e competenza alla realizzazione di laboratori e sessioni formative, che riguarderanno temi come la sicurezza stradale, la prevenzione degli incendi, la protezione dell’ambiente marino e la lotta alla criminalità organizzata. Inoltre, sarà coinvolta l’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco in Congedo, che da anni collabora con scuole e istituzioni per promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione. Queste organizzazioni offriranno agli studenti la possibilità di partecipare a dimostrazioni pratiche e attività interattive, utili a far comprendere l’importanza del rispetto delle norme e della collaborazione con le autorità per la costruzione di una società più sicura e sostenibile. Oltre alle Forze dell’Ordine, anche le aziende partner di MagicLand, che vantano una lunga esperienza nella progettazione e realizzazione di progetti didattici per le scuole, contribuiranno al programma educativo. Queste aziende offriranno workshop e materiali didattici mirati, che aiuteranno gli studenti a sviluppare competenze trasversali in vari ambiti, tra cui la scienza, la tecnologia e l’ecologia. L’Open Day: Un’occasione di Confronto e Scoperta L’open day si terrà presso la Cosmo Academy, il planetario più grande d’Europa, all’interno di MagicLand. Questo luogo, già di per sé simbolo di educazione e scoperta, farà da sfondo alla presentazione dei nuovi progetti didattici del parco, che verranno illustrati ai partecipanti da esperti del settore e dai responsabili dei vari programmi educativi. Il programma della giornata prevede un’introduzione ai temi principali dei progetti del 2025, seguita da una sessione di domande e risposte in cui i docenti e i rappresentanti istituzionali avranno l’opportunità di confrontarsi direttamente con gli organizzatori e i partner di MagicLand. Saranno presentate le modalità con cui le scuole potranno aderire ai percorsi educativi, oltre a spiegare come questi progetti possano integrarsi con i curricoli scolastici e le esigenze specifiche degli studenti. Partecipazione e Logistica Per partecipare all’open day, è richiesta una registrazione anticipata, da effettuarsi entro e non oltre il 26 settembre 2024, inviando una mail all’indirizzo scuola@magicland.it. L’invito è rivolto a Sindaci, Vice Sindaci, Assessori all’Istruzione e Docenti di tutta Italia, che avranno così l’opportunità di scoprire in anteprima le proposte didattiche del parco e valutare come queste possano arricchire l’offerta formativa delle proprie scuole. Una volta terminata la presentazione, tutti i partecipanti saranno invitati a un pranzo a buffet gratuito presso il ristorante Belvedere, uno dei punti ristoro più panoramici di MagicLand. Questo momento conviviale permetterà agli ospiti di rilassarsi e scambiare opinioni con colleghi e addetti ai lavori, in un contesto informale e piacevole. A seguire, gli ospiti potranno godere di una visita libera a MagicLand, scoprendo le numerose attrazioni del parco, comprese quelle educative e interattive che faranno parte del percorso didattico per le scuole. Sarà possibile esplorare anche le nuove aree del parco dedicate a tematiche scientifiche e ambientali, che integrano l’offerta ludica con elementi formativi di grande valore. Un’Iniziativa all’Insegna dell’Educazione e della Consapevolezza L’open day di MagicLand rappresenta un’opportunità unica per le istituzioni educative di tutto il paese di conoscere progetti innovativi e di alta qualità, che mirano a formare cittadini più consapevoli, responsabili e preparati ad affrontare le sfide del futuro, sia dal punto di vista della sicurezza che della sostenibilità ambientale. Grazie alla collaborazione con le Forze dell’Ordine e le aziende partner, MagicLand si propone come un attore centrale nel panorama educativo italiano, offrendo percorsi di apprendimento che uniscono il divertimento alla formazione di competenze fondamentali per la crescita degli

PARCO DEI CASTELLI ROMANI – La vita degli animali nel bosco

Il Letargo e le Strategie di Adattamento della Fauna Selvatica ai Cambiamenti Stagionali In questi giorni, nel cuore dei boschi, il personale tecnico del Parco sta conducendo una delle attività più affascinanti e utili per il monitoraggio della fauna selvatica: il controllo delle cassette nido, utilizzate principalmente per studiare il comportamento del moscardino. Questo piccolo roditore, abitante tipico dei boschi, trova nelle cassette un rifugio sicuro in cui vivere e riprodursi, fornendo preziose informazioni agli studiosi. Ma non è l’unico a trarre vantaggio da queste strutture: anche altri animali, come il ghiro, si sono mostrati particolarmente interessati a utilizzare le cassette nido, trasformandole in un comodo riparo in vista del lungo letargo invernale. L’Arrivo dell’Autunno e i Segnali del Letargo Con il calo delle temperature di questi giorni, il bosco si prepara per l’arrivo dell’autunno, e la fauna selvatica segue ritmi che sono scanditi dai cambiamenti stagionali. Le giornate si accorciano, le notti diventano più fredde, e l’aria fresca porta con sé i primi segnali di un’imminente trasformazione. Camminando tra gli alberi, si notano le prime sfumature dorate tra le foglie, mentre gli animali iniziano a riorganizzare le loro abitudini per affrontare l’inverno. Tra questi, il ghiro, simbolo per eccellenza del letargo, si prepara con meticolosità a trascorrere i mesi freddi in uno stato di sospensione metabolica che gli consentirà di sopravvivere alle rigide temperature invernali. Il Ghiro: Maestro del Letargo Il ghiro è una delle specie più rappresentative del letargo. Conosciuto per la sua lunga coda folta, che utilizza non solo per agevolare i movimenti tra i rami, ma anche come isolante termico durante la notte e nei mesi invernali, il ghiro ha abitudini prettamente notturne e passa la maggior parte della giornata dormendo. Questo lo rende facile da osservare nelle cassette nido posizionate nei boschi, dove spesso trova riparo durante il giorno. Il letargo è una strategia evolutiva cruciale per il ghiro, che può dormire fino a sei mesi consecutivi, riducendo drasticamente il suo metabolismo e conservando energia per superare il lungo inverno. Già a settembre, questo piccolo mammifero comincia ad accumulare grandi quantità di grasso, indispensabile per sopravvivere nei mesi in cui il cibo scarseggia. Parallelamente, riempie la tana di erba secca per renderla più calda e confortevole. Il ghiro, essendo un animale arboricolo e abile arrampicatore, trascorre la maggior parte della sua vita sugli alberi, dove riesce a trovare non solo riparo, ma anche le risorse necessarie per affrontare il cambio di stagione. La Biologia del Letargo Il letargo è un fenomeno complesso e affascinante che coinvolge numerosi adattamenti fisiologici. Durante questa fase, gli animali entrano in una sorta di “modalità risparmio energetico”, in cui le funzioni vitali vengono ridotte al minimo. Il battito cardiaco rallenta notevolmente, la respirazione diventa più superficiale e la pressione sanguigna diminuisce. In alcuni casi, la temperatura corporea si abbassa sensibilmente, permettendo all’animale di risparmiare ulteriori energie. Questo stato di quiescenza metabolica è una risposta agli stress ambientali, come la scarsità di cibo e le temperature rigide. Gli animali endotermi, o omeotermi, come i mammiferi e alcuni uccelli, sono in grado di mantenere costante la loro temperatura corporea indipendentemente da quella dell’ambiente esterno, grazie alla loro capacità di generare calore attraverso il metabolismo. Tra questi, i mammiferi sono i veri specialisti del letargo. Il ghiro è un esempio perfetto: la sua fisiologia gli permette di abbassare drasticamente il metabolismo e vivere di riserve accumulate durante l’autunno. Gli uccelli, pur essendo endotermi, non entrano in letargo vero e proprio. In genere, adottano altre strategie per affrontare l’inverno: riducono i loro spostamenti o, nel caso delle specie migratorie, si trasferiscono in regioni dal clima più mite. Letargo o Ibernazione? Le Strategie degli Ectotermi Non tutti gli animali possono permettersi di entrare in letargo come il ghiro. Gli ectotermi, come rettili, anfibi, pesci e invertebrati, regolano la loro temperatura corporea in base a quella dell’ambiente esterno. Questi animali, anziché entrare in un vero e proprio letargo, adottano strategie simili, come l’ibernazione. Sebbene l’ibernazione presenti alcune somiglianze con il letargo, le due condizioni hanno delle differenze sostanziali. Nel caso dell’ibernazione, gli animali ectotermi riducono drasticamente la loro attività quando le temperature diventano troppo basse per permettere loro di rimanere attivi. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei rettili, che sono noti per rifugiarsi in luoghi protetti, come tane sotterranee o sotto le rocce, dove le temperature rimangono relativamente costanti, anche in inverno. Questi animali entrano in una sorta di stasi, riducendo il loro metabolismo al minimo per sopravvivere fino a quando le condizioni ambientali non migliorano. L’Importanza del Monitoraggio per la Conservazione della Fauna Il monitoraggio delle cassette nido per il moscardino e altre specie che utilizzano questi rifugi è essenziale per comprendere le dinamiche della fauna selvatica e i suoi adattamenti ai cambiamenti stagionali. Questi studi offrono una finestra unica sulle abitudini degli animali, permettendo agli esperti di monitorare la salute delle popolazioni e di intervenire laddove necessario per preservare le specie in pericolo. Inoltre, l’osservazione dei comportamenti legati al letargo o all’ibernazione fornisce importanti indicazioni sugli effetti del cambiamento climatico. Gli animali che dipendono dal ciclo stagionale per la sopravvivenza sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali, come l’innalzamento delle temperature o l’alterazione delle risorse alimentari. Grazie a iniziative come il monitoraggio del moscardino, gli scienziati possono raccogliere dati preziosi per sviluppare strategie di conservazione più efficaci e garantire la sopravvivenza delle specie nel lungo termine. Conclusione Il letargo e le altre forme di adattamento stagionale rappresentano straordinarie strategie evolutive che permettono agli animali di sopravvivere in ambienti difficili. Specie come il ghiro, ma anche rettili e anfibi, dimostrano come la natura abbia sviluppato meccanismi sofisticati per far fronte ai cambiamenti climatici stagionali. Grazie agli studi sul campo, come il monitoraggio delle cassette nido, possiamo approfondire la nostra conoscenza di questi fenomeni e comprendere meglio l’equilibrio delicato che esiste tra gli animali e il loro habitat, contribuendo alla loro conservazione per le generazioni future. FONTE: https://www.parcocastelliromani.it/s/content/92003020580/1726653103.4621?fbclid=IwY2xjawFaAuxleHRuA2FlbQIxMAABHfEaU0jjsdjsVqjchSIsXOl8DXBNeCRc-rou9Rip7ywG7cZ6-Kf3TaVP0w_aem_4x1zHfBIWK0wjyQYFTWQJg

L’Italia piange Totò Schillaci, eroe delle notti magiche.

La morte di Salvatore “Totò” Schillaci ha lasciato un vuoto profondo nel mondo del calcio italiano e tra tutti coloro che lo hanno ammirato come uno degli eroi delle “Notti Magiche” del Mondiale del 1990. L’ex attaccante della Juventus, dell’Inter e della Nazionale italiana è deceduto all’età di 59 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro al colon. Ricoverato in gravi condizioni nel reparto di pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo a inizio settembre, Schillaci ha lottato fino alla fine, come era solito fare in campo, ma questa volta non ce l’ha fatta. La sua scomparsa ha scosso l’intero Paese, non solo per il suo contributo al calcio italiano, ma per l’impatto che ha avuto sulla cultura popolare, diventando un’icona sportiva e un simbolo nazionale. L’Ascesa di Totò Schillaci: Dalle Origini Siciliane alla Juventus Salvatore Schillaci, noto a tutti come Totò, era nato il 1° dicembre 1964 a Palermo, in uno dei quartieri più umili della città, il Cep. Fin da giovane, mostrò un grande talento calcistico, anche se inizialmente non riuscì a entrare nella squadra della sua città, il Palermo, per pochi milioni di lire. Fu così che il Messina, squadra di Serie B, decise di dargli un’opportunità acquistandolo nel 1982, quando Totò aveva appena 18 anni. Nei primi anni al Messina, Schillaci affinò il suo talento, segnando progressivamente sempre più gol e diventando il punto di riferimento per la squadra. Sotto la guida di allenatori come Franco Scoglio e Zdenek Zeman, l’attaccante palermitano esplose definitivamente nella stagione 1988-1989, quando segnò 23 reti e si laureò capocannoniere della Serie B. Fu quella stagione straordinaria a catapultarlo nel calcio che conta, attirando l’attenzione di club di Serie A, e nel 1989 la Juventus decise di acquistarlo per una cifra significativa: 6 miliardi di lire. Schillaci si integrò subito nella squadra bianconera, segnando 15 gol in 30 partite di campionato nella sua prima stagione. Le sue prestazioni furono fondamentali per la vittoria della Coppa Italia e della Coppa UEFA, e tutto ciò lo proiettò verso la convocazione in Nazionale per i Mondiali di Italia ’90, un’occasione che cambiò per sempre la sua vita. Il Mondiale di Italia ’90: Le Notti Magiche di Totò Italia ’90 non fu solo un torneo di calcio, fu un evento che unì il Paese e catturò l’immaginario collettivo di milioni di tifosi. E Totò Schillaci, partito inizialmente come riserva, divenne l’eroe inatteso di quelle “Notti Magiche”. Convocato dal commissario tecnico Azeglio Vicini, Schillaci doveva essere una seconda scelta in attacco, dietro ad Andrea Carnevale. Ma già nella partita inaugurale contro l’Austria, la storia prese una piega diversa. Con l’Italia bloccata sullo 0-0, Vicini decise di far entrare Schillaci, e quattro minuti dopo il suo ingresso in campo, Totò segnò di testa il gol decisivo, sfruttando un perfetto cross di Gianluca Vialli. Quel momento segnò l’inizio di una cavalcata straordinaria per Schillaci e per l’Italia. Totò diventò rapidamente il titolare dell’attacco azzurro, formando una coppia devastante con Roberto Baggio. Continuò a segnare gol fondamentali, portando l’Italia alla semifinale con sei reti in cinque partite: tra le sue vittime, la Cecoslovacchia, l’Uruguay e l’Irlanda. La sua corsa si interruppe solo contro l’Argentina di Diego Maradona in una semifinale drammatica, giocata a Napoli. L’Italia fu eliminata ai rigori, con un gol di Claudio Caniggia a spegnere i sogni di un’intera nazione. Tuttavia, Schillaci non si fermò, segnando un altro gol nella finale per il terzo posto contro l’Inghilterra, e finendo il torneo come capocannoniere con 6 reti, ottenendo anche il titolo di miglior giocatore della competizione. Quei gol e quella passione esplosiva, rappresentata dagli iconici “occhi spiritati” dopo ogni marcatura, lo trasformarono in un’icona istantanea. L’Italia non vinse quel Mondiale, ma Schillaci entrò nell’immaginario collettivo come il simbolo delle “Notti Magiche”, l’inno cantato da Gianna Nannini e Edoardo Bennato che ha segnato quell’estate indimenticabile. Il Declino Post Mondiale e L’Esperienza in Giappone Dopo il picco di Italia ’90, la carriera di Schillaci prese una piega più complicata. Nonostante le aspettative altissime, il suo rendimento con la Juventus calò drasticamente nelle stagioni successive. Non riuscì a ripetere le prestazioni della stagione 1989-1990 e, nonostante la vicinanza di un altro campione come Roberto Baggio, Totò non andò oltre i pochi gol segnati nei campionati successivi. Alla fine della stagione 1991-1992, con l’arrivo di Gianluca Vialli alla Juventus, Schillaci perse ulteriormente spazio, e così decise di trasferirsi all’Inter nel 1992 per 8,5 miliardi di lire. Anche all’Inter, tuttavia, non riuscì a ritrovare il suo tocco magico. In due stagioni con i nerazzurri segnò solo 11 gol in 30 partite e partecipò alla vittoria della Coppa UEFA, anche se lasciò il club prima del termine della stagione 1993-1994. A quel punto, prese una decisione inusuale per un calciatore italiano dell’epoca: si trasferì in Giappone, allo Júbilo Iwata, squadra della Yamaha, diventando il primo calciatore italiano a militare nel campionato nipponico. La sua esperienza in Giappone fu positiva: tornò a essere un idolo, segnando 31 gol nella sua seconda stagione, e vinse la J-League nel 1997, prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato nel 1999. La Vita Dopo il Calcio: Televisione, Politica e Popolarità Dopo il ritiro dal calcio, Schillaci non si allontanò mai del tutto dalle luci della ribalta. Tornato in Italia, si dedicò a varie attività, tra cui la politica, candidandosi nel 2001 come consigliere comunale di Palermo con Forza Italia, ruolo dal quale si dimise dopo un paio d’anni. La sua vera passione, tuttavia, rimase il mondo dello spettacolo. Partecipò a numerosi programmi televisivi, tra cui il reality show “L’Isola dei Famosi” nel 2004, dove si fece conoscere a una nuova generazione di italiani, e prese parte a vari film e serie TV, tra cui “Squadra antimafia – Palermo oggi” nel ruolo di un boss mafioso. Nel 2023, Schillaci tornò a far parlare di sé partecipando al reality “Pechino Express”, arrivando fino alle semifinali in coppia con la sua seconda moglie, Barbara Lombardo. La sua capacità di reinventarsi, il suo carisma e la sua semplicità gli permisero di rimanere nel

Colleferro: Tra Storia, arte e Bue Primitivo – un weekend al Museumgrandtour

Un viaggio nel tempo tra castelli e animali preistorici… e un Sindaco entusiasta. Colleferro, la cittadina che forse molti conoscono per la sua vocazione industriale, ha mostrato questo weekend un lato inedito e sorprendente durante la giornata dedicata al Museumgrandtour. Tra una pausa caffè e una chiacchierata sul meteo, i partecipanti hanno avuto l’occasione di immergersi in una storia che affonda le sue radici non solo nel passato medievale, ma addirittura nel Pleistocene! Per chi se lo chiedesse, sì, parliamo dell’era del bue primitivo. Un tour all’insegna della scoperta (e della meraviglia) L’evento ha attirato un pubblico numeroso, forse attirato dalla curiosità di vedere da vicino il celebre cantiere della testa del bue primitivo (forse meno romantico del solito tour in campagna, ma di sicuro affascinante). Il giacimento pleistocenico di Colle Pantanaccio è stato uno dei protagonisti indiscussi, e i presenti hanno potuto ammirare da vicino i lavori di restauro che riportano alla luce frammenti di un passato davvero remoto. E non è finita qui: il Castello di Colleferro, che probabilmente fino a ieri era solo una suggestiva costruzione sulla collina per molti, è stato esplorato nei suoi dettagli più nascosti. Un vero e proprio tuffo nel Medioevo, con tanto di spiegazioni dettagliate da parte del dott. Angelo Luttazzi, direttore del Museo, e della brillante collaboratrice didattica, Elisabetta Licorni. Una guida d’eccezione: il Sindaco A rendere il tutto ancora più speciale, la presenza del Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna. Con l’entusiasmo di chi conosce ogni angolo della città e la passione di un cicerone navigato, il primo cittadino ha accompagnato il gruppo di visitatori, raccontando aneddoti e curiosità. Che si tratti di una nuova vocazione da guida turistica? Chissà! Un mix di archeologia e convivialità Il tour, a tratti quasi una caccia al tesoro tra fossili e mura antiche, si è concluso con il consueto scambio di impressioni tra i partecipanti. Tra chi si è perso nei meandri del castello e chi non ha potuto fare a meno di restare ipnotizzato dalla testa del bue, il Museumgrandtour ha dimostrato che anche una città apparentemente “giovane” come Colleferro può riservare sorprese dal sapore antico. In conclusione, se pensavate che Colleferro fosse solo una città di passaggio, forse è giunto il momento di rivedere le vostre idee. E magari, la prossima volta, portate un taccuino: non capita tutti i giorni di vedere un bue preistorico e un Sindaco che parla di fossili!

ITALIA OPERE SPA: Costruttori di Certezze

Nel panorama delle grandi imprese di costruzioni italiane, ITALIA OPERE SPA emerge come un punto di riferimento grazie alla sua lunga esperienza, all’innovazione costante e all’impegno nella qualità. Fondata con la missione di offrire soluzioni concrete e affidabili, l’azienda si è evoluta nel tempo, affrontando progetti complessi e sfide sempre più ambiziose. Il suo motto, Costruttori di Certezze, riflette una filosofia aziendale che punta alla realizzazione di opere durature e sicure, supportate da un elevato standard di qualità. L’Esperienza al Servizio della Qualità Italia Opere SPA ha alle spalle una lunga storia di successi, con una reputazione consolidata nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture. La qualità è il punto centrale di ogni operazione, e l’azienda si distingue per la sua capacità di combinare tradizione e innovazione, utilizzando le tecnologie più moderne e tecniche costruttive avanzate. Grazie a un team altamente qualificato, che include ingegneri, architetti e operai specializzati, l’azienda è in grado di gestire ogni fase del progetto, dalla progettazione alla realizzazione. La capacità di adattarsi alle esigenze specifiche dei clienti e di risolvere problemi complessi rende Italia Opere SPA un partner ideale per progetti di grande impatto. Oltre alla solida esperienza, l’azienda investe continuamente in ricerca e sviluppo, esplorando nuove tecniche di costruzione, materiali innovativi e soluzioni tecnologiche per migliorare l’efficienza dei suoi cantieri e ridurre l’impatto ambientale delle sue opere. Tecnologia e Innovazione: Il Futuro della Costruzione In un settore che richiede sempre maggiore precisione e velocità, Italia Opere SPA ha sempre puntato sulla tecnologia come leva di crescita. L’azienda ha acquisito e sviluppato una vasta gamma di macchinari all’avanguardia che le permettono di affrontare anche le sfide più complesse. L’utilizzo di macchine a controllo numerico, escavatori intelligenti, e carrelli elevatori automatizzati consente di ottimizzare i tempi di realizzazione e garantire la massima precisione in ogni fase del lavoro. I macchinari di cui dispone l’azienda comprendono grandi escavatori, autobetoniere e gru mobili che vengono utilizzati per operazioni di grande portata, dalle opere infrastrutturali ai lavori di urbanizzazione. La gestione moderna e informatizzata dei cantieri è possibile grazie all’impiego di software avanzati, che consentono di monitorare in tempo reale l’avanzamento dei lavori, la gestione delle risorse e la qualità dei materiali utilizzati. La Visione di ITALIA OPERE SPA: Qualità, Sostenibilità e Innovazione Italia Opere SPA è un’azienda che guarda al futuro, puntando su sostenibilità e innovazione come pilastri fondamentali della sua crescita. Ogni progetto è progettato per minimizzare l’impatto ambientale e garantire che le opere realizzate siano in linea con i più elevati standard di sicurezza e sostenibilità. L’azienda sta investendo anche in tecnologie per l’efficienza energetica, con un focus particolare sull’uso di materiali ecocompatibili e sull’introduzione di sistemi fotovoltaici e impianti di riscaldamento e raffreddamento a basse emissioni. Il futuro di Italia Opere SPA è indirizzato verso la creazione di infrastrutture intelligenti che possano rispondere alle sfide della crescente urbanizzazione e della transizione ecologica. Contatti Se sei alla ricerca di un partner affidabile per realizzare il tuo progetto, Italia Opere SPA è pronta ad offrirti soluzioni su misura, grazie alla sua lunga esperienza e all’uso delle migliori tecnologie. Per maggiori informazioni, visita il loro sito web ufficiale: www.italiaopere.it o contattali direttamente per discutere il tuo progetto.

Un weekend sui Monti Prenestini con i bambini: borghi e natura a un passo da Roma

Gennaio 2024 – A soli 40 km da Roma, i Monti Prenestini offrono un’occasione imperdibile per trascorrere un weekend all’insegna della natura e della scoperta, perfetto per le famiglie con bambini. I borghi che popolano questa zona non sono solo ricchi di storia, ma anche di attività coinvolgenti e suggestive, ideali per i più piccoli. Castel San Pietro Romano: il borgo del cinema Inserito tra i Borghi più belli d’Italia, Castel San Pietro Romano è noto per essere stato il set di molti film negli anni ’50. I visitatori possono ripercorrere le strade del borgo seguendo l’itinerario cinematografico attraverso pannelli descrittivi. Da non perdere la visita alla Rocca Colonna e una passeggiata lungo le antiche mura ciclopiche. Durante il periodo natalizio, la Rocca ospita un suggestivo Presepe Artistico, che diventa vivente il 6 e 7 gennaio, con oltre 50 figuranti che ricreano scene di vita quotidiana e mestieri antichi. Capranica Prenestina: il gioiello nascosto Questo borgo medievale affascina per la sua architettura e per il “cupolino” della chiesa di Santa Maria Maddalena, attribuito alla scuola del Bramante. Per i piccoli esploratori, il Museo Civico Naturalistico offre attività didattiche interattive dedicate alla biodiversità locale. Anche qui, come a Castel San Pietro, è presente un presidio Slow Food: la Mosciarella, una castagna affumicata tipica della zona. Guadagnolo: il borgo più alto del Lazio Situato a 1.218 metri, Guadagnolo offre una vista panoramica che spazia dai Monti Simbruini ai Monti Lepini. Questo piccolo borgo è ideale per le famiglie che amano l’arrampicata e il trekking. Una tappa imperdibile è il Santuario della Madonna della Mentorella, arroccato su uno sperone roccioso, ricco di storia e di legami con San Benedetto e Papa Giovanni Paolo II. Rocca di Cave: tra dinosauri e fossili A chiusura del tour, il borgo di Rocca di Cave, noto per il Museo geopaleontologico “Ardito Desio”, è il luogo perfetto per i bambini appassionati di dinosauri. In questa zona sono stati rinvenuti resti fossili e una riproduzione del primo sauropode italiano, “Tito”, è visibile nel geoplanetario. Un territorio da scoprire Ogni borgo dei Monti Prenestini offre un’esperienza unica, combinando storia, natura e cultura. Dai panorami mozzafiato alle attività didattiche, questo territorio rappresenta una destinazione perfetta per le famiglie in cerca di avventure all’aperto a pochi passi da Roma.

Gli Scacciati in festa: Alla scoperta del più antico quatriere di Palestrina

Il quartiere più antico di Palestrina, chiamato “Gli Scacciati”, celebra la sua storia con un evento speciale domenica 22 settembre. L’iniziativa, organizzata dalla Pro Loco, offre ai visitatori l’opportunità di scoprire questo affascinante angolo della città, nato a seguito di conflitti tra la famiglia Colonna e il papa Eugenio IV nel XV secolo. I cittadini, “scacciati” dalle loro abitazioni, trovarono rifugio vicino al Palazzo dei Colonna, dando vita a questo suggestivo quartiere. Programma della giornata Costo: €20 a persona, che include la visita guidata, un kit di benvenuto e il pranzo itinerante. Prenotazione obbligatoria: posti limitati! Per informazioni e prenotazioni chiamare il 333 7300455.

Amazon rinnova il canile di Valmontone grazie all’impegno dei suoi dipendenti

Il canile di Valmontone ha vissuto una giornata memorabile grazie al supporto dei dipendenti di Amazon, che hanno trasformato il loro impegno lavorativo in un’opportunità di volontariato. La giornata, organizzata in collaborazione con l’associazione Zampe Valmontonesi, ha visto il coinvolgimento attivo di decine di dipendenti Amazon, che si sono dedicati alla riqualificazione della struttura, dalla pulizia degli spazi alla verniciatura del cancello d’ingresso e della casetta dei gatti, quest’ultima colorata di blu in omaggio al logo dell’azienda. Oltre al lavoro manuale, Amazon ha donato 1000 euro all’associazione Zampe Valmontonesi, che si occupa della gestione quotidiana del canile e della cura degli animali ospitati. Questa donazione contribuirà a migliorare ulteriormente le condizioni del canile, garantendo assistenza e cure necessarie agli animali. Il presidente dell’associazione Zampe Valmontonesi ha voluto esprimere la sua gratitudine per il generoso intervento: “Siamo profondamente grati per questo splendido gesto di solidarietà. Il nostro canile è un luogo dove l’amore e la cura degli animali trovano la loro massima espressione, e grazie ad iniziative come questa possiamo davvero fare la differenza.” Anche il consigliere delegato al canile, Massimo Terzini, ha voluto sottolineare l’importanza di questo gesto di comunità, dichiarando: “Il lavoro di squadra e l’impegno di questi volontari sono la prova che con cuore, costanza, pazienza e rispetto si possono trasformare vite! Un grande grazie ad Amazon e a tutti i dipendenti che hanno reso possibile questa meravigliosa giornata. Un ringraziamento speciale va anche all’associazione Zampe Valmontonesi che ha garantito il successo dell’iniziativa.” Il progetto di Amazon a Valmontone rientra nell’ambito di una serie di iniziative che l’azienda sta portando avanti in Italia per sostenere le comunità locali. L’intervento presso il canile testimonia il valore del volontariato d’impresa, dimostrando che con il contributo delle aziende si possono creare momenti di solidarietà che hanno un impatto reale e concreto sulla vita degli animali e delle persone coinvolte. Il canile di Valmontone, situato alle porte di Roma, accoglie ogni anno decine di cani e gatti abbandonati, garantendo loro rifugio, cure e la possibilità di trovare una nuova famiglia. Grazie all’impegno di associazioni come Zampe Valmontonesi e al supporto di iniziative come quella promossa da Amazon, la struttura potrà continuare a svolgere il suo lavoro fondamentale per il benessere degli animali, rafforzando il legame tra la comunità e la tutela del territorio.

Cantine Raperte 2024: Un weekend di tradizioni e divertimento a Genazzano

Dal 13 al 15 settembre 2024, il pittoresco borgo di Genazzano, incastonato tra i Monti Prenestini, ospiterà la nuova edizione di Cantine Raperte. L’evento, ormai un appuntamento fisso per gli amanti della tradizione enogastronomica e della cultura popolare, sarà caratterizzato da una tre giorni di degustazioni, musica e divertimento. Venerdì 13 settembre: Il via alle festività La festa si aprirà venerdì 13 settembre alle ore 16:00, con l’inaugurazione del mercatino dell’artigianato, che si snoderà lungo le stradine del centro storico. Nel pomeriggio, gli stand enogastronomici cominceranno a servire prelibatezze locali, dando il via ufficiale alla manifestazione. Le vere protagoniste della serata saranno le antiche cantine del paese, riaperte per ospitare degustazioni di vini locali e piatti tradizionali, come pappardelle al sugo di cinghiale e porchetta. A partire dalle 22:00, la piazza E. D’Amico sarà animata dal concerto di musica popolare del gruppo AllaRiversa, che offrirà un’atmosfera carica di energia e folklore. Per chi preferisce un’esperienza più movimentata, le strade saranno invase dai suoni vibranti della tribù delle scimmie urlanti AKUNA MATATA e dal gruppo MORUGA DRUM, proveniente da Pisa, che porteranno sonorità fresche di Drum & Bass e batucada. Sabato 14 settembre: ritmo e sapori Il secondo giorno, sabato 14 settembre, vedrà un fitto programma di eventi già a partire dalle ore 16:00 con l’apertura dei mercatini e degli stand enogastronomici. Le cantine del centro storico di Genazzano torneranno a essere il fulcro della festa, offrendo piatti tipici e vini d’eccellenza. Alle 22:00, il palco principale sarà occupato dal gruppo Cavesja, che proporrà un mix di musica folk e tradizionale, per una serata dal sapore autentico. A fare da contorno, ancora una volta, saranno le performance itineranti di SAMBA PRECARIO e MORUGA DRUM, che animeranno vicoli e piazze con ritmi indiavolati e spettacoli acrobatici. Domenica 15 settembre L’ultimo giorno della manifestazione, domenica 15 settembre, sarà dedicato principalmente alle famiglie. Alle ore 12:30, le Cantine Raperte accoglieranno gli ospiti anche per pranzo, consentendo ai visitatori di prenotare un posto per degustare i piatti tradizionali accompagnati dai migliori vini del territorio. Nel pomeriggio, a partire dalle 16:00, Piazza E. D’Amico si trasformerà in un luogo magico per i più piccoli, con spettacoli di burattini e teatro a cura dell’Associazione Le Maschere. Il gran finale si terrà alle 19:00, con la serata conclusiva, che vedrà le cantine tornare protagoniste per un’ultima cena ricca di sapori locali, accompagnata da musica e intrattenimento. Un’edizione ecosostenibile L’edizione 2024 si distingue anche per la sua attenzione all’ambiente. Cantine Raperte sarà infatti un evento ecosostenibile, con un’attenzione particolare all’utilizzo di materiali riciclabili e una gestione consapevole dei rifiuti, per preservare l’ambiente che fa da sfondo a questa manifestazione. Non perdere l’occasione di immergerti nella tradizione, degustare i piatti locali e vivere un’esperienza unica a Genazzano!

Roma Capitale celebra i 150 anni del Rione Esquilino

Roma celebra i 150 anni del Rione Esquilino: un programma ricco di cultura, inclusione e storia Roma Capitale ha scelto di onorare i 150 anni del Rione Esquilino con un vasto programma di iniziative culturali, musicali e cinematografiche che si protrarranno fino alla fine dell’anno. Le celebrazioni, promosse dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e dalla Commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali, vedono la collaborazione di diverse istituzioni e associazioni, tra cui Anec Agis Lazio e il Municipio I Centro, Assessorato alla Cultura. Un quartiere simbolo di inclusione e integrazione Come sottolineato dalla Presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, l’Esquilino è un quartiere speciale, non solo per la sua rilevanza storica e culturale, ma anche per il suo ruolo come simbolo di integrazione e inclusione. “Roma è i suoi tanti quartieri, anima di una città unica al mondo per il suo variegato e immenso patrimonio storico, artistico e culturale. Per questo motivo vogliamo celebrare l’Esquilino, cuore della nostra comunità, quartiere multietnico e multiculturale, simbolo di integrazione e inclusione”, ha dichiarato la Celli. La trasformazione dell’Esquilino in rione moderno, avvenuta ufficialmente nel 1874, ha segnato una tappa fondamentale nello sviluppo della Capitale, che ha visto in questo quartiere uno dei centri di crescita e cambiamento. Il consigliere capitolino Mariano Angelucci, presidente della Commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali, ha sottolineato come l’Esquilino rappresenti “uno dei cuori della Capitale”. Un quartiere vivo e pulsante, ricco di iniziative culturali, sociali e imprenditoriali, sostenuto dalla vitalità delle associazioni locali e dei residenti. Le celebrazioni per i 150 anni del rione vogliono rendere omaggio a queste persone e realtà che ogni giorno contribuiscono a mantenere vivo il quartiere. La storia e l’importanza del Rione Esquilino L’Esquilino è stato ufficialmente riconosciuto come rione di Roma il 31 dicembre 1874, dopo essere stato scorporato dal rione Monti. Questo importante evento ha rappresentato una fase di modernizzazione per l’intera città, con l’Esquilino che divenne un quartiere simbolo di accoglienza e inclusione. La sua storia è ancora visibile nei suoi edifici, nelle piazze e nei mercati, che raccontano di un luogo di passaggio, incontro e scambio tra persone di diverse culture. Oggi, il quartiere continua a incarnare queste caratteristiche, dimostrandosi un esempio di integrazione e vitalità per la Capitale. Secondo Giulia Silvia Ghia, Assessore alla Cultura del Municipio I, la rassegna dedicata all’Esquilino è il risultato di un lungo lavoro svolto insieme al territorio. L’idea alla base delle celebrazioni è di valorizzare il patrimonio culturale e creativo del quartiere, invertendo la narrazione spesso negativa associata a questa zona. Il programma, che è in continua evoluzione, punta a dimostrare che l’Esquilino è un luogo ricco di vita, cultura e dinamismo. Premiazione delle associazioni locali e calendario degli eventi Uno dei momenti clou delle celebrazioni sarà sabato 7 settembre, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, dove si terrà la premiazione delle 37 associazioni che si distinguono per il loro impegno nelle attività culturali e sociali nel territorio. Alla cerimonia saranno presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, il Presidente della Commissione Turismo Mariano Angelucci e la Presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi, insieme ai rappresentanti delle associazioni. Le celebrazioni del Rione Esquilino, che coinvolgono vari punti del quartiere, offrono un programma ampio e variegato, pensato per attrarre un pubblico eterogeneo e promuovere la partecipazione attiva. Oltre agli eventi culturali e cinematografici, come le proiezioni all’Arena Cinema di Piazza Vittorio, ci saranno esibizioni sportive e musicali, incontri con registi e altre personalità del mondo dello spettacolo. Un calendario in evoluzione Il programma delle celebrazioni dell’Esquilino è in costante aggiornamento, con numerose altre iniziative che si terranno nei prossimi mesi, tutte mirate a celebrare la vitalità del quartiere. L’obiettivo è quello di coinvolgere sempre più persone, dai residenti ai visitatori, attraverso eventi che spaziano dalla cultura al cinema, dallo sport alla solidarietà, in modo da sottolineare il ruolo centrale che questo rione ha sempre giocato nella storia e nello sviluppo di Roma. Le celebrazioni per i 150 anni del Rione Esquilino non sono solo una celebrazione della sua storia passata, ma rappresentano anche un’occasione per guardare al futuro, per valorizzare le sue potenzialità e per continuare a promuovere la convivenza tra le diverse culture che oggi lo abitano. Un esempio di come Roma, pur essendo una città profondamente radicata nel suo passato, riesca sempre a rinnovarsi e a guardare avanti. Tutte le news info e programma su https://www.esquilinocomunita.it/it/evento/esquilino-150/ FONTE: https://www.comune.roma.it/web/it/notizia/roma-capitale-150-anni-rione-esquilino.page