San Cesareo inaugura il nuovo Polo Culturale: un passo avanti per i Colli Prenestini

Un’importante novità sta per arricchire la vita culturale dei Colli Prenestini: il Comune di San Cesareo ha annunciato l’inaugurazione del nuovo Polo Culturale Multidisciplinare, prevista per sabato 22 giugno 2025. Si tratta di un progetto ambizioso, atteso da tempo dai cittadini, che promette di diventare un punto di riferimento per tutto il territorio, offrendo spazi dedicati ad arte, musica, teatro, lettura e formazione. La struttura, realizzata nell’ex edificio della scuola media “Giovanni Pascoli”, è stata completamente riqualificata con fondi regionali e comunali, e si presenta oggi come un moderno centro culturale aperto a tutte le generazioni. Al suo interno, ospiterà una biblioteca ampliata e rinnovata, sale per concerti e rappresentazioni teatrali, laboratori per ragazzi e adulti, e persino uno spazio coworking per giovani professionisti. Un luogo aperto alla comunità L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione comunale è chiaro: rendere la cultura accessibile e viva, creando un luogo in cui la comunità possa incontrarsi, confrontarsi e crescere insieme. Non a caso, il programma dell’inaugurazione prevede attività pensate per tutte le età, come letture animate per bambini, mostre fotografiche, performance musicali e incontri con autori locali. Il sindaco Alessandra Giardini ha sottolineato come questo progetto rappresenti “una svolta per la vita culturale di San Cesareo e dei Colli Prenestini”, aggiungendo che il polo “sarà una casa aperta per artisti, studenti, associazioni e cittadini, in un dialogo costante tra passato e futuro”. Cultura e territorio in sinergia Uno degli aspetti più interessanti del nuovo polo culturale è il legame stretto con il territorio. Parte del progetto è infatti dedicato alla valorizzazione delle tradizioni e della memoria locale, con uno spazio espositivo permanente che raccoglierà fotografie, oggetti e testimonianze sulla storia sociale, agricola e culturale di San Cesareo e dei comuni limitrofi, da Zagarolo a Palestrina, fino a Gallicano e Labico. Questa sinergia tra cultura e identità locale intende rafforzare il senso di appartenenza e stimolare il coinvolgimento attivo della popolazione. Inoltre, verranno attivati percorsi didattici con le scuole della zona, per integrare la fruizione degli spazi culturali con la formazione scolastica. Un calendario ricco di appuntamenti L’apertura del Polo Culturale sarà solo il primo passo di una stagione densa di eventi. Il Comune ha infatti annunciato la pubblicazione di un cartellone estivo con rassegne teatrali, concerti, presentazioni di libri e cineforum, molti dei quali si svolgeranno proprio nei nuovi spazi. Il progetto prevede anche la collaborazione con altre realtà dei Colli Prenestini, in un’ottica di rete culturale intercomunale. Queste attività avranno anche un impatto positivo sul tessuto economico locale, richiamando visitatori e favorendo il turismo di prossimità, sempre più importante per la valorizzazione dei piccoli borghi del Lazio. Una visione per il futuro Con l’apertura del nuovo Polo Culturale, San Cesareo si candida a diventare un centro culturale di riferimento per l’intera area prenestina, con un modello replicabile anche in altri comuni. Un’iniziativa concreta, nata dall’ascolto del territorio e dalla volontà di investire su ciò che unisce: l’educazione, la creatività, l’identità condivisa. In un momento storico in cui le piccole realtà rischiano spesso di rimanere ai margini del fermento culturale, questa iniziativa dimostra che anche i Colli Prenestini possono essere protagonisti di una rinascita culturale fatta di partecipazione, innovazione e orgoglio locale.
Estate al Castagneto Prenestino 2025

Un’estate immersi nel verde 📍 Dove: Monumento Naturale Castagneto Prenestino, Monti Prenestini📅 Quando: Da luglio ad agosto 2025 (date precise a breve disponibili)💸 Costo: Tutti gli eventi sono gratuiti📩 Prenotazione consigliata: info al Museo Naturalistico dei Monti Prenestini – Tel. 06.9584126 int. 6👣 A chi è rivolto: Famiglie, appassionati di natura, scolaresche, gruppi escursionistici L’estate 2025 porta con sé una ventata di novità e freschezza per gli amanti della natura e delle esperienze all’aperto. A pochi chilometri da Roma, nel suggestivo scenario dei Colli Prenestini, torna “Estate al Castagneto Prenestino”, un calendario di eventi estivi gratuiti che trasforma il celebre bosco di castagni in un’oasi di attività culturali, escursioni naturalistiche e laboratori per tutte le età. L’iniziativa è promossa dal Museo Naturalistico dei Monti Prenestini e sostenuta dagli enti locali, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale e offrire occasioni di svago educativo in uno dei luoghi più affascinanti della zona. Il cuore dell’evento: il Castagneto Il Monumento Naturale Castagneto Prenestino è un’area protetta di grande valore ambientale. Castagni secolari, sentieri ombrosi e biodiversità rara fanno di questo bosco un vero e proprio scrigno naturale. Durante l’estate, questo spazio si anima con escursioni guidate, attività per bambini, eventi serali e incontri con esperti del territorio. Il programma: natura, arte e notte sotto le stelle Il calendario degli appuntamenti, distribuiti tra luglio e agosto 2025, si preannuncia ricco e variegato. Tra gli eventi più attesi: Sono previsti piccoli punti ristoro, aree sosta e navette gratuite per alcune attività. Si consiglia abbigliamento comodo e borraccia al seguito. Perché partecipare Partecipare all’“Estate al Castagneto Prenestino” significa vivere un’estate diversa, lontana dalla frenesia cittadina. È un’occasione per: Come arrivare Il Castagneto si raggiunge facilmente in auto da Roma e dai Castelli Romani. Sono disponibili parcheggi nei pressi dell’area naturalistica. In alternativa, si può arrivare con i mezzi pubblici fino a Zagarolo e proseguire con brevi percorsi a piedi o navette, nei giorni degli eventi. “Estate al Castagneto Prenestino 2025” è molto più di una semplice rassegna: è un invito a rallentare, osservare, respirare. Un’estate tra castagni, cielo stellato e suoni del bosco, dove natura e cultura si incontrano per offrire esperienze indimenticabili. Tieniti aggiornato sulle date ufficiali e non perdere l’occasione di vivere un’estate all’insegna della bellezza, dell’apprendimento e del benessere… proprio qui, nel cuore dei Colli Prenestini.
A Gerano torna l’Infiorata: l’arte dei petali incanta ancora

Un’antica tradizione che fiorisce ogni primavera A primavera torna uno degli eventi più suggestivi dei Colli Prenestini: l’Infiorata di Gerano, la più antica d’Italia, in programma nei giorni centrali di giugno. Una manifestazione che trasforma le strade del borgo in un vivido tappeto di petali, unendo arte, tradizione e spiritualità in un rituale collettivo che affonda le radici nel cuore del territorio . Petali, mani e devozione comunitaria Nel silenzio magico tra la notte e l’alba, il borgo si anima di centinaia di mani che preparano disegni floreali seguendo un progetto già studiato. I petali veri, scelti con cura per forme e colori, vengono posati a mano direttamente sulla strada e compongono immagini sacre, simboli religiosi o scene dai tratti profondi. Un lavoro collettivo, di precisione artigianale e devozione popolare, che conferisce un ritmo lento e poetico alla festa . Un tappeto di bellezza tra fede e arte Il disegno floreale sulla piazza centrale di Gerano diventa il simbolo visivo dell’Infiorata. Spesso raffigura immagini sacre come la Madonna del Cuore, evocando il legame tra arte e religiosità. La Banda “Giuseppe Verdi” accompagna la processione con musiche sacre, mentre tra vicoli e piazze si respirano profumi, colori e antiche melodie che rendono l’atmosfera unica. Coinvolgimento intergenerazionale Alla realizzazione dell’Infiorata prendono parte volontari di ogni età, in una felice mescola che va dai bambini agli anziani. I più giovani lavorano fianco a fianco con i maestri di infiorata, imparando tecniche, storia e significato della tradizione. Il risultato è una forte partecipazione comunitaria, resa ancora più viva dalla connivenza tra fede, arte e identità locale. Oltre la bellezza: mostre e percorso esperienziale Accanto all’evento floreale, Gerano offre mostre sensoriali per bambini, laboratori per adulti, musei temporanei, itinerari artistici e visite guidate. Il borgo stessa diventa palcoscenico di storie e forme d’arte, dalla piazza ai vicoli, coinvolgendo visitatori e cittadini in percorsi che raccontano la cultura e la storia locale . Accoglienza e turismo slow L’Infiorata attira migliaia di visitatori da tutta la regione e oltre. Oltre all’incanto visivo, il borgo si distingue per la sua ospitalità: botteghe artigiane, enoteche, ristoranti e strutture ricettive offrono assaggi, degustazioni e percorsi turistici. Una giornata all’insegna della lentezza, della cultura e dei sapori tipici, tra profumi di fiori, suoni tradizionali e l’intimità di un borgo autentico. Un investimento sulla tradizione che guarda al futuro La festa non è solo una celebrazione effimera: è un patto tra passato e presente. Il Comune e le associazioni locali organizzano raccolte fondi e raccolte petali annuali, coinvolgendo scuole e realtà del territorio, con l’obiettivo di tramandare la tecnica dell’infiorata e mantenerla viva nel tempo. Si tratta di una vera e propria eredità culturale condivisa. L’esperienza raccontata in video e parole Il reportage giornalistico restituisce con forza le emozioni dell’Infiorata: dalle mani ferme che tracciano i contorni, ai colori brillanti che si accendono alla prima luce. Le voci dei volontari descrivono un momento solenne, quasi spirituale; e l’arte incarnata nei petali diventa poesia, storia e identità collettiva . Chi visita Gerano durante l’Infiorata non si limita a passare, ma si immerge. La festa richiama ricordi, profumi d’infanzia, sensazioni dimenticate. È un’esperienza capace di riconciliare con la lentezza e con valori semplici, in un contesto naturale e storico che ispira riflessione. L’Infiorata di Gerano è un evento fragile ma potente, effimero come i suoi petali ma profonde le radici che nutrono. È una celebrazione dell’arte spontanea, della devozione, della tradizione millenaria. Un’occasione per riscoprire i Colli Prenestini come luogo di cultura, bellezza e comunità, dove il vento porta il profumo dei fiori e la speranza dei gesti condivisi.
Il festival estivo di Palestrina tra cultura, musica e comunità

L’Estate Prenestina, promossa ogni anno dalla Pro Loco di Palestrina, è uno degli appuntamenti più attesi del comprensorio dei Colli Prenestini. Negli scorsi mesi ha confermato la sua formula inclusiva e partecipativa, con serate di musica live, spettacoli, attività per famiglie, rassegne teatrali, saggi delle scuole locali, festival EnoGastronomici e persino cinema sotto le stelle . 📅 Periodo e location Pur mancando ancora il programma completo 2025, ci si aspetta un’estensione dal giugno a settembre, come negli anni precedenti, coinvolgendo luoghi simbolo di Palestrina—dal centro storico alle piazze principali, spazi verdi e parchi locali. L’evento rappresenta una vetrina per le realtà associative del territorio e un’opportunità per creare sinergie intercomunali . Programma tipico e attività previste Ecco i temi e le attività che hanno caratterizzato l’edizione 2024 e che promettono di ripetersi anche nel 2025: È un’esperienza che unisce generazioni, con serate a tema e appuntamenti in orari serali dal giovedì alla domenica.
Palestrina si illumina mercoledì 11 giugno

Mercoledì 11 giugno 2025, il centro storico di Palestrina tornerà a splendere grazie a La Lunga Notte delle Chiese, uno degli appuntamenti clou di Estate Prenestina 2025, la stagione estiva ricca di eventi culturali e artistici che si concluderà il 28 settembre Promossa da Comune, Pro Loco e associazioni locali, la rassegna offre ogni anno concerti, spettacoli, visite guidate e laboratori distribuiti tra città e frazioni. L’evento in questione, ormai consolidato, intende valorizzare i tesori storico‑artistici ecclesiastici, aprendo al pubblico luoghi altrimenti chiusi o poco frequentati in orario serale. 🕰️ Programma della serata 11 giugno – dalle ore 19:00 alle 24:00
Labico in Arte 2025: un fine settimana di creatività

Labico, 8 giugno 2025 – Sabato 8 giugno, il borgo medievale di Labico ospita la prima edizione di “Labico in Arte”, un’estemporanea di pittura all’aperto che trasforma le sue strade e piazze in un atelier collettivo a cielo aperto. L’iniziativa, organizzata dal Forum Giovani Labico in collaborazione con il Comune, promette di coniugare bellezza, arte e partecipazione attiva, coinvolgendo residenti, appassionati e visitatori. L’estemporanea assume un doppio significato: da un lato, valorizzare uno dei borghi più suggestivi dei Colli Prenestini; dall’altro, stimolare la creatività in un contesto di confronto artistico immediato. Il tema scelto per questa prima edizione è “Identità e Paesaggio”: i pittori, selezionati tramite concorso con iscrizione gratuita, saranno liberi di interpretare scorci urbani, panorami naturali e dettagli antropici attraverso tecniche e stili diversi. Promuovere le arti visive in contesti locali e provinciali rientra nella mission culturale dell’organizzazione. Laboratori e concorsi del genere contribuiscono a rafforzare sentieri di turismo culturale, sostenere l’economia creativa e accrescere il senso di identità del territorio. Come evidenziato nelle comunicazioni dell’assessorato alla cultura, l’amministrazione punta a trasformare eventi come questo in appuntamenti annuali, per riattivare il borgo nei periodi di primavera-estate e promuovere relazioni con le amministrazioni dei comuni limitrofi. L’obiettivo non è solo estetico, ma strategico: utilizzare l’arte per riattivare spazi urbani, favorire forme di interazione sociale, incentivare la partecipazione giovanile e stimolare riflessioni sui temi identitari e paesaggistici. Già nei giorni precedenti all’evento si registra fermento tra i residenti: negozi e bar aderenti espongono locandine e propongono “kit artistici” dedicati (tele e pennelli), segno che l’iniziativa ha trovato terreno fertile. I primi riscontri delle iscrizioni indicano un afflusso stimato di 25–30 artisti provenienti da tutta la Regione Lazio, con una folta presenza di giovani under 35. Anche i turisti osservano già con interesse. Nella fascia sera, la piazza ospiterà momenti musicali jazz acustici offerti da associazioni locali, completando l’atmosfera artistica con un sottofondo sonoro di qualità. Il cuore dell’iniziativa è il coinvolgimento. Chiunque potrà assistere alle creazioni, scambiare impressioni con gli artisti e votarne le opere preferite tramite schede in loco. Una giuria tecnica composta da esperti di arte e cultura assegnerà inoltre tre premi ufficiali: miglior quadro sul tema, miglior tecnica esecutiva e premio giovane emergente (under 25). Al termine della giornata, allestita una mostra collettiva con tutti i lavori prodotti, con inaugurazione alle ore 19:00. Ma “Labico in Arte” va oltre. Saranno infatti organizzati laboratori gratuiti per bambini a cura del Circolo Artistico Monti Prenestini, pensati per avvicinare i più piccoli all’esperienza del dipingere “dal vero”, utilizzando materiali sicuri e ecologici. Parallelamente, food truck e stand espongono prodotti gastronomici locali – vino, miele, formaggi e dolci della tradizione – per offrire anche un’esperienza gastronomica. Programma in sintesi – Sabato 8 giugno Orario Evento 10:00 Accoglienza e registrazione artisti 10:30–13:00 Sessione pittura “mattina” 13:00–14:00 Pausa pranzo e stand gastronomici 14:00–17:00 Sessione pittura “pomeriggio” 17:00 Consegna opere alla giuria 17:30–18:30 Laboratori per bambini 18:30–19:00 Inaugurazione mostra e premiazioni 19:00–21:00 Aperitivo e concerti jazz acustici nella piazza centrale
Estemporanea di Pittura tra Creatività e Territorio

Nel cuore dei Monti Prenestini, Labico si prepara ad accogliere un evento capace di fondere espressione artistica e valorizzazione del territorio: “Labico in Arte”, un’estemporanea di pittura pensata per tutti gli appassionati d’arte che desiderano liberare il proprio estro in un contesto stimolante e suggestivo. Un’occasione per esprimersi liberamente L’iniziativa, promossa dall’associazione Tutto Tondo con il contributo dell’artista Filippo Saccà, si propone come un momento di condivisione e creatività, dove la pittura diventa mezzo di esplorazione e racconto. Gli artisti saranno invitati a interpretare e valorizzare scorci, paesaggi, simboli e atmosfere del borgo di Labico, restituendo attraverso le loro opere una visione personale e autentica del paese. Data, luogo e partecipazione L’evento si terrà sabato 8 giugno 2025, dalle ore 10:00 alle 20:00, nella splendida cornice di Palazzo Conti, sito in Via della Chiesa 22, Labico (RM).La partecipazione è gratuita ed è aperta a tutti gli artisti italiani e stranieri, sia dilettanti che professionisti, purché maggiorenni (18+ anni). Arte come linguaggio universale “Labico in Arte” è molto più di una competizione: è un invito a scoprire l’anima di un luogo attraverso il linguaggio della pittura. È un’occasione per confrontarsi, apprendere e condividere esperienze in un clima di libertà creativa e rispetto reciproco. Ogni partecipante potrà lasciarsi ispirare dalla storia e dalla cultura del territorio, dando vita a opere originali che raccontino il dialogo tra arte e paesaggio. Il valore della comunità e della cultura locale Con iniziative come questa, Labico conferma il suo impegno nel promuovere la cultura e offrire spazi di espressione e crescita artistica. L’estemporanea diventa così anche un momento di aggregazione per cittadini e visitatori, che potranno assistere dal vivo alla nascita delle opere, avvicinandosi all’arte in modo diretto e coinvolgente. Conclusione “Labico in Arte” è un evento che unisce talento, passione e identità territoriale. Un’intera giornata dedicata alla bellezza e alla forza comunicativa dell’arte, aperta a tutti coloro che sentono il bisogno di raccontarsi attraverso i colori. L’appuntamento è per sabato 8 giugno: pennelli in mano e occhi pronti a catturare l’essenza di Labico.
81º anniversario – Cerimonia commemorativa del 25 maggio 2025

Capranica Prenestina ricorda le vittime del bombardamento del 23 maggio 1944 81º anniversario – Cerimonia commemorativa del 25 maggio 2025 Domenica 25 maggio 2025 si è svolta a Capranica Prenestina la cerimonia commemorativa per l’81º anniversario del bombardamento che colpì il paese il 23 maggio 1944. Alle ore 11:00, da Piazza Aristide Frezza, è partito il corteo accompagnato dalla Banda Musicale “La Forma” di Serrone, che ha attraversato le vie del centro storico fino al cimitero comunale. Qui è stata celebrata la Santa Messa in suffragio delle vittime, seguita dalla deposizione della tradizionale corona di fiori presso il monumento dedicato ai caduti del bombardamento. La commemorazione è proseguita alle 12:30 nella piazzetta di via Fratelli Bossi, con l’inaugurazione della nuova targa in memoria delle vittime del 23 maggio 1944. Erano presenti le autorità civili e religiose, la Pro Loco di Capranica Prenestina, il Centro Anziani, la Protezione Civile, la nostra Vigilessa e i numerosi cittadini. Nel suo intervento, il Sindaco ha ricordato i nomi delle vittime di Capranica Prenestina, Palestrina, Albano Laziale e Rocca di Cave, inaugurando ufficialmente la targa commemorativa, su cui è incisa una significativa citazione di Papa Francesco: «È sempre possibile ricominciare, anche dalle macerie.» A seguire, sono stati letti alcuni brani tratti dal libro “Si sa chi” di Antonio Rita, che raccoglie testimonianze e memorie legate al periodo bellico, insieme al resoconto ufficiale del bombardamento, redatto nel 1944 dal Sindaco dell’epoca, Marco Aurelio Pelliccioni. Momento particolarmente toccante è stato l’intervento del reduce Angelo Nazio, che ha condiviso con i presenti un commosso ricordo personale di quei tragici giorni. Un’occasione di memoria viva e partecipata, per non dimenticare le ferite della guerra e trasmettere alle nuove generazioni il valore della pace, della solidarietà e della resilienza. Dalla pagina Facebook del Comune di Capranica Prenestina https://www.facebook.com/comunedicapranicaprenestina/?locale=it_IT
Leggenda del pugilato italiano e campione senza tempo

Si è spento all’età di 87 anni Nino Benvenuti, uno dei più grandi atleti italiani di sempre, simbolo di un’epoca d’oro del pugilato. Campione olimpico a Roma 1960 e plurititolato a livello professionistico, Benvenuti non è stato solo un pugile: è stato un’icona dello sport e del costume italiano, capace di far sognare milioni di persone con il suo stile elegante, la sua determinazione e i suoi valori. Nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938, in un territorio allora italiano e oggi sloveno, Giovanni Benvenuti – questo il suo nome all’anagrafe – visse un’infanzia segnata dallo sfollamento e dall’esodo forzato che lo portò con la famiglia a trasferirsi a Trieste. Iniziò a tirare i primi pugni in palestra già da giovanissimo, seguendo le orme del padre e coltivando un talento che esplose ben presto a livello nazionale. Nel 1960, ai Giochi Olimpici di Roma, conquistò l’oro nella categoria dei pesi welter, sconfiggendo in finale il sovietico Jurij Radonjak. A suggellare la sua straordinaria tecnica, ricevette anche la prestigiosa Coppa Val Barker, assegnata al miglior pugile del torneo, davanti persino a un giovane Cassius Clay. Il passaggio al professionismo, avvenuto nel 1961, segnò l’inizio di una carriera costellata di trionfi. In pochi anni vinse decine di incontri, conquistando il titolo italiano dei pesi medi e, successivamente, quello mondiale dei superwelter nel 1965. Proprio in quell’anno nacque una delle rivalità più accese della storia del pugilato italiano: quella con Sandro Mazzinghi. Due incontri combattuti e controversi, entrambi vinti da Benvenuti, che divisero l’Italia sportiva come in passato era accaduto con Coppi e Bartali. Il suo momento più alto arrivò il 17 aprile 1967, quando al Madison Square Garden di New York sconfisse Emile Griffith, conquistando i titoli mondiali WBA e WBC dei pesi medi. Fu il primo italiano a riuscirci. Quel match, definito “Fight of the Year”, fu seguito in Italia da oltre 16 milioni di radioascoltatori, visto che la Rai decise di non trasmetterlo in diretta televisiva. Con Griffith, Benvenuti disputò una storica trilogia: perse il secondo incontro, combattendo con una costola rotta, ma si impose nel terzo, ancora a New York. Le loro epiche sfide si trasformarono in una sincera amicizia, tanto che Griffith diventò il padrino di cresima di uno dei figli di Nino. Nel 1970, ormai verso il tramonto della sua carriera, salì sul ring contro un altro mito: l’argentino Carlos Monzon. Ma l’età e la freschezza dell’avversario giocarono a sfavore di Benvenuti, che uscì sconfitto sia a Roma che, in modo ancor più netto, a Montecarlo. Fu proprio il KO del 1971 nel Principato a sancire il suo ritiro definitivo dal pugilato. Nel corso della sua carriera, Nino Benvenuti ha collezionato 120 vittorie e una sola sconfitta da dilettante, mentre tra i professionisti ha combattuto 90 incontri, con 82 vittorie, 7 sconfitte e 1 pari. Ma al di là delle statistiche, è il carisma e l’eleganza con cui si è sempre presentato sul ring e nella vita a renderlo indimenticabile. Fu anche protagonista, seppur per breve tempo, della politica: nel 1964 si candidò con il MSI, dichiarando in seguito che le sue simpatie di destra erano legate più all’esperienza personale di esule istriano che a un preciso orientamento ideologico. Amava definirsi “un bambino forte che pensa di avere il mondo sempre in pugno”. Una frase che riassume perfettamente la sua personalità combattiva e al tempo stesso sognatrice. Dopo il ritiro, ha lavorato come commentatore, dirigente sportivo e volto noto della televisione italiana, mantenendo sempre viva la passione per il ring. Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio e di riconoscimento da parte del mondo politico e sportivo italiano per la scomparsa di Nino Benvenuti. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ricordarlo sottolineando il suo straordinario valore umano oltre che sportivo: un campione legato profondamente alle sue radici istriane e testimone della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Ha evidenziato come Benvenuti sia stato protagonista non solo sul ring, ma anche nella difesa della verità storica, un esempio per l’Italia intera. In attesa dei funerali, da domani pomeriggio fino a giovedì sarà allestita la camera ardente nel Salone d’Onore del Coni, per permettere a tutti di rendere omaggio al grande pugile. Dal mondo della boxe sono giunti ricordi toccanti. Francesco Damiani, ex campione del mondo dei pesi massimi, ha espresso dolore per una perdita che lascia un vuoto profondo nella disciplina. Damiani ha ricordato l’ammirazione che nutriva fin da bambino per Benvenuti e ha ripercorso i primi momenti condivisi, come alla Coppa del Mondo a Roma, dove Nino premiava i giovani dilettanti. Patrizio Oliva, oro olimpico a Mosca 1980, lo ha descritto come il proprio faro, colui che gli aveva indicato la via con uno stile inconfondibile. Oliva ha ricordato l’inizio della loro amicizia, nata quando Benvenuti vide combattere per la prima volta il giovanissimo Oliva, riconoscendogli un talento simile al proprio. Il campione napoletano ha sottolineato quanto Benvenuti abbia dato prestigio al pugilato italiano, contribuendo con eleganza e passione a far conoscere questo sport anche a chi non lo seguiva abitualmente. La sua tecnica, paragonata a quella della scherma, lo ha reso unico, al pari di miti internazionali come Muhammad Ali. Anche Roberto Cammarelle, oro olimpico a Pechino 2008, ha ricordato l’influenza positiva esercitata da Benvenuti sulle nuove generazioni di pugili. Ha rievocato in particolare la sua presenza durante le Olimpiadi cinesi, quando commentò la vittoria di Cammarelle per la Rai. Lo ha definito affettuosamente “lo zio del pugilato italiano”, una figura familiare e amata da tutto l’ambiente. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto celebrare Nino Benvenuti come “icona senza tempo” e “campione straordinario”. Ha rimarcato l’eredità lasciata dal campione friulano, fatta di imprese leggendarie, eleganza e umanità, elementi che lo rendono immortale nella memoria collettiva dello sport italiano. Il presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D’Ambrosi, ha parlato di Benvenuti come di un uomo che ha saputo rappresentare l’intera Italia pugilistica con stile e orgoglio, contribuendo a ispirare intere generazioni. Il suo messaggio ha sottolineato il valore culturale oltre che
Monti Prenestini trionfa 6-2 contro Città di Monte San Giovanni Campano

Nella 37ª giornata del Girone C della Promozione Lazio, i Monti Prenestini hanno dominato con un netto 6-2 contro il Città di Monte San Giovanni Campano presso l’Ariola di Cave. I padroni di casa hanno preso subito il comando del match, con Garcia Mut che ha aperto le marcature al 1º minuto con un preciso tiro destro in area di rigore, portando il punteggio sul 1-0. Il raddoppio è arrivato al 17º minuto grazie a Pietro Pera, autore di un superbo gol dalla distanza che ha colpito sotto l’incrocio dei pali, portando il punteggio sul 2-0 a favore dei Monti Prenestini. Il vantaggio è stato ulteriormente ampliato al 22º minuto con un gol di Colasanti, seguito da un quarto gol segnato da Krasniqi al 29º minuto, portando il punteggio sul 4-0. Prima della fine del primo tempo, Pazienza ha ridotto lo svantaggio per il Città di Monte San Giovanni Campano segnando un bellissimo gol dall’area di rigore al 37º minuto, portando il punteggio sul 4-1. Garcia Mut ha completato la sua doppietta personale poco prima della fine del primo tempo, segnando il quinto gol per i Monti Prenestini con una conclusione ravvicinata dopo un respinto del portiere avversario, portando il punteggio sul 5-1. Nel secondo tempo, i Monti Prenestini hanno continuato a mostrare la loro superiorità, con Jukic segnando il sesto gol poco prima della mezzora, portando il punteggio sul 6-1. Nel finale, il Città di Monte San Giovanni Campano ha ottenuto un calcio di rigore trasformato da Sbaraglia, fissando così il punteggio finale a 6-2. Con questa vittoria, i Monti Prenestini hanno raggiunto quota 89 punti in stagione, segnando anche il loro centesimo gol dell’anno, mentre il Città di Monte San Giovanni Campano rimane a 51 punti. Formazione Monti Prenestini:Peri (14′ st Polisini), Galvanio, De Luca, Pera, Ficola, Signorello, Pierpaoli (21′ st Forti), Maresca (21′ st Prendes Reina), Garcia Mut (1′ st Jukic), Colasanti, Krasniqi (1′ st Presley).Panchina: Nazio, Traore, Colacicchi, Prioteasa.Allenatore: Salvatore Cangiano. Formazione Città di Monte San Giovanni Campano:Martellacci, Celenza, Silvestri, Bonavenia, F. D’Onofri, Cirelli, Sili, Pazienza, Sbaraglia, Courrier (34′ st Faliero), Ambrifi.Panchina: Ferazzoli, Campagna, G. Bottoni, R. D’Onofri.Allenatore: A. Bottoni. Marcatori:Garcia Mut 1′ pt e 45′ pt (Monti Prenestini), Pera 17′ pt (Monti Prenestini), Colasanti 22′ pt (Monti Prenestini), Krasniqi 29′ pt (Monti Prenestini), Pazienza 37′ pt (Città di Monte San Giovanni Campano), Jukic 29′ st (Monti Prenestini), Sbaraglia 36′ st rig. (Città di Monte San Giovanni Campano). Arbitro: Magnanelli di Tivoli.Assistenti: Formichetti e CanigliaFonte articolo: Polisportiva Monti Prenestini 1919